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Due miliardi e 400 milioni di euro, quasi 5 miliardi delle vecchie lire, praticamente l'equivalente del Pil delle isole Figi, di Montenegro o delle Barbados. E' la cifra astronomica spesa dagli italiani in "messagini" (sms e mms) inviati con il cellulare, nel corso del 2008. E' uno dei dati più sorprendente pubblicati dal Politecnico di Milano nel rapporto annuale dedicato al mondo della telefonia mobile. Un dato che si affianca al miliardo e 200 milioni spesi nel nostro paese per contenuti a pagamento, quali sfondi, suonerie o servizi via internet come l'oroscopo quotidiano oppure news e meteo.

Benchè non si possa ancora paragonare agli introiti derivanti dall'uso tradizionale del telefonino (che di miliardi ne fattura quasi una ventina), l'impiego "alternativo" del cellulare, utilizzato per navigare in internet, per chattare via sms e "istant messaging" o per scaricare contenuti audio o video sta crescendo in maniera esponenziale, complice, pare, la diffusione sempre più massiccia dei siti di "social networking" quali Facebook o Twitter che, in Italia hanno raggiunto un grado di penetrazione pari all'11% degli utenti. Un contributo importante, infine, sembra che derivi anche dal mondo delle scommesse online, oggi disponibile via Internet anche sul telefonino (articolo preso dalla Gazzetta dello Sport).

E intanto i nostri gestori telefonici aumentano le tariffe alla faccia dell'anti trust. Perchè sono sicuri che comunque noi italiani non smetteremmo mai di spendere i nostri soldi spedendo sms, mms oppure con lunghe telefonate con la migliore amica (giusto ragazze?!).
In più con il boom delle chiavette Umts che ti danno internet veloce sui portatili in quasi tutto il territorio Italiano, si aggiungono contratti mensili specifici per internet mobile.
E voglio vedere se hanno il coraggio di dire che sono in crisi anche loro! Maledetti!
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