Unknown

L'importanza della pausa pranzo. Spesso sottovalutata. Per l'italiano medio la pausa pranzo era sacrosanta. una volta, quando la società era per lo più contadina, non si discuteva. Poi piano piano ci siamo industrializzati. I ritmi sono diventati più veloci. Oggi per molti sono frenetici. Si lavora fino all'una e poi si riprende all'una e venti.

Qualche settimana fa sono stato a Milano con un amico per un corso. All'una siamo andati lungo la strada a cercare qualcosa da mangiare. Ovviamente l'offerta era varia, dal baretto al pseudo-ristorantino. Ma la cosa che accomunava tutti i posti era la frenesia e la fretta delle persone. Sguardi vuoti, assenti, che cercavano in 20 minuti al massimo di riempire lo stomaco e forse anche un po' lo spirito. Una toccata e fuga al bar per un pranzo mordi e fuggi. I poveri baristi che si trovavano a dover gestire decine di perone che tutte insieme chiedevano di essere servite per prime con uno sguardo all'orologio e uno sui panini. Alla fine, visto da fuori, un caos. Mi sono chiesto chi glie lo fa fare. Tutti i giorni la routine si ripete, come una ruota di una macina che torna sempre a pestare sulle stesse persone.

E invece la pausa pranzo dovrebbe essere una cosa importante. Da fare almeno in una intera ora di tempo. Con calma. Sedendosi un attimo. In buona compagnia. due chiacchiere e magari un buon piatto di pasta. Anche al bar, perché no, ma certo non con l'orologio che detta i minuti e i secondi.

Oggi c'è sempre più gente che la salta del tutto la pausa pranzo. Abitudine importata dagli inglesi, che notoriamente fanno da sempre un pranzo con un sandwich (che poi in realtà è il nostro tramezzino in versione anglosassone, cioè na schifezza) e poi in realtà mangiano solo alla sera. Tristezza. Qui invece in molti mangiano un panino davanti al computer. O davanti alla macchinetta. Doppia tristezza. Il problema è che spesso le persone si sentono oberate di lavoro e non riescono a staccare. Oppure vogliono finire prima alla sera e quindi saltano la pausa per recuperare.
Il problema è che molto, troppo spesso si oltrepassa il livello di guardia, si accumula un livello di stress tale da non riuscire a controllarlo e poi le conseguenze sono pessime. Dal mal di testa all'ansia alla depressione.

La domanda vera è: ne vale la pena? La salute e la "sanità mentale" valgono meno di una pausa pranzo?
Etichette: , |
1 Response
  1. Sam Says:

    detto da una per cui il vero stress è essere costretta a passare tutto il giorno a lavorare, si, ne vale la pena!!! io avrei avuto 2 ore di pausa pranzo, più 8 di lavoro...fuori casa 10h al giorno per fare qualcosa di cui non mi frega assolutamente nulla, ma che devo fare per guadagnare...quando ho avuto la possibilità di scegliere non mi sono limitata a decurtare la mia pausa...l'ho completamente eliminata ed alle 5 ero "libera e bella"!!! ne è valsa la pena? altroché!!! lo rifarei? senza pensarci due volte!
    secondo me sono cose soggettive...ciò che stressa te non stressa me e viceversa!
    e fidati, almeno nel mio caso, la differenza si è vista...andavo a lavoro molto più contenta ed ero più rilassata perché sapevo che mi sarei scrollata di dosso rotture e responsabilità molto prima! senza contare che alle 7 stanno tutti chiudendo, alle 5 riesco ancora a farmi le mie cose! :)