Come tutti sanno Facebook è il Social Network più conosciuto e più popolare negli ultimi tempi, e tutti sanno che serve per farsi pubblicità gratuita, trovare vecchi amici, conoscere gente nuova e a far sapere i nostri cavoli al resto del mondo.... e specialmente a gente che vi osserva per sapere magari quando non siete a casa così possono venirvi a trovare senza disturbarvi. Come è successo in una cittadina del New Hampshire dove la polizia di Nashua avrebbe sgominato una banda di ladri che individuava le case da derubare tramite il celebre social network.
La banda, composta da tre individui, è stata arrestata con l'accusa di aver svaligiato più di 18 case nell'ultimo mese, mettendo da parte un bottino di oltre 200.000 dollari. I membri della banda avrebbero tenuto sotto controllo i profili delle persone che abitavano nella zona per individuare le case incustodite.
La compagnia di Zuckerberg aveva suscitato già molte polemiche quando, ad agosto, aveva lanciato "Places", un’applicazione che dà la possibilità agli utenti di localizzare geograficamente la propria posizione, comunicarla ai propri amici attraverso lo status e soprattutto controllare chi altro è presente nel posto in cui ci si trova.
Dunque mi raccomando fate attenzione a quello che postate sui social network, alcuni criminali cercano sui social network le case vuote da poter svaligiare. In Italia non ho ancora notizie di appartamenti svaligiati tramite indizzi su Facebook, ma non vorrei che ora che la notizia sta facendo il giro di tutti i web-giornali, non la prendessero come spunto.
Intanto in Italia è successo il contrario. Letto da un articolo di un anno fa:"Arrestato ladro internauta, rintracciato grazie a Facebook. Si era introdotto all'interno di un appartamento con l'intento di rubare, ma trovando un pc acceso non ha resistito alla tentazione di collegarsi su Facebook e chattare con gli amici. Il giovane, già noto alle forze dell'ordine, si intrufolò in un appartamento per rubare, ma durante la perlustrazione trovò un pc acceso e tramite account personali, si collegò sul social network. Grazie ai suoi dati personali memorizzati sul pc, e soprattutto attraverso una mail, i militari sono riusciti a risalire alla sua identità. Dalle perquisizioni effettuate all'interno della sua abitazione, i Carabinieri hanno ritrovato parte della refurtiva rubata dall'appartamento. Il giovane è stato perciò arrestato con l'accusa di furto in abitazione e la refurtiva restituita al suo legittimo proprietario."
Ecco cosa fa la malattia di Facebook, è come la droga, non riusciamo a farne a meno.
La banda, composta da tre individui, è stata arrestata con l'accusa di aver svaligiato più di 18 case nell'ultimo mese, mettendo da parte un bottino di oltre 200.000 dollari. I membri della banda avrebbero tenuto sotto controllo i profili delle persone che abitavano nella zona per individuare le case incustodite.
La compagnia di Zuckerberg aveva suscitato già molte polemiche quando, ad agosto, aveva lanciato "Places", un’applicazione che dà la possibilità agli utenti di localizzare geograficamente la propria posizione, comunicarla ai propri amici attraverso lo status e soprattutto controllare chi altro è presente nel posto in cui ci si trova.
Dunque mi raccomando fate attenzione a quello che postate sui social network, alcuni criminali cercano sui social network le case vuote da poter svaligiare. In Italia non ho ancora notizie di appartamenti svaligiati tramite indizzi su Facebook, ma non vorrei che ora che la notizia sta facendo il giro di tutti i web-giornali, non la prendessero come spunto.
Intanto in Italia è successo il contrario. Letto da un articolo di un anno fa:"Arrestato ladro internauta, rintracciato grazie a Facebook. Si era introdotto all'interno di un appartamento con l'intento di rubare, ma trovando un pc acceso non ha resistito alla tentazione di collegarsi su Facebook e chattare con gli amici. Il giovane, già noto alle forze dell'ordine, si intrufolò in un appartamento per rubare, ma durante la perlustrazione trovò un pc acceso e tramite account personali, si collegò sul social network. Grazie ai suoi dati personali memorizzati sul pc, e soprattutto attraverso una mail, i militari sono riusciti a risalire alla sua identità. Dalle perquisizioni effettuate all'interno della sua abitazione, i Carabinieri hanno ritrovato parte della refurtiva rubata dall'appartamento. Il giovane è stato perciò arrestato con l'accusa di furto in abitazione e la refurtiva restituita al suo legittimo proprietario."
Ecco cosa fa la malattia di Facebook, è come la droga, non riusciamo a farne a meno.
"Il giovane, già noto alle forze dell'ordine, si intrufolò in un appartamento per rubare, ma durante la perlustrazione trovò un pc acceso e tramite account personali, si collegò sul social network. Grazie ai suoi dati personali memorizzati sul pc, e soprattutto attraverso una mail, i militari sono riusciti a risalire alla sua identità."
Ma si può essere così DEFICIENTI???????