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Unknown
Il dramma del petrolio in America mi lascia ogni giorno più basito. Non posso crederci. Non posso credere che l'idiozia umana arrivi a tanto. Mi spiego.
Se non era chiaro nei primi giorni del disastro è diventato invece lampante adesso che la Bp sta facendo di tutto non tanto per fermare la fuoriuscita di petrolio, ma per fare in modo di recuperarlo. Non far saltare il pozzo tombandolo definitivamente e buona notte, ma cercare di tappare la falla per poi poter riaprire i rubinetti all'occorenza. Non gliene importa un ciuffolo dei 200 km di coste inquinati con tutto quello che ne consegue.

In questi giorni sono felici perchè stanno finalmente recuperando circa la metà del petrolio che fuoriesce. Titoloni sui giornali perfino. E l'altra metà? eeeh pazienza... sono solo 9 mila barili al giorno, vuoi mettere? prima erano 18 mila!!
Quando parlano delle preoccupazioni del presidente Obama parlano sempre di preoccupazioni legate alla figuraccia ed alla perdita di voti e/o popolarità. Molto più raramente parlano del disatro ambientale che minaccia di protendersi per anni. Leggo troppi titoli che parlano di percentuali, di soldi, di perdite in popolarità o in valore delle azioni. E leggo troppo pochi titoli su quello che probabilmente è il più grande disastro ambientale della storia.

Adesso il petrolio si sta separando in macchie. E speriamo che non arrivino uragani. Avete presente la massa d'acqua che gli uragani alzano? Anzi... forse una bella pioggia di petrolio farebbe bene alla massa di giornalisti- azionisti- governatori che guardano solo il portafoglio.
La Bp ha aperto un sito dove raccogliere suggerimenti su come tappare la falla. Ma se il vero scopo (o almeno il primario) è quello di recuperare quanto più petrolio possibile... cosa se ne fanno dei circa 20.000 suggerimenti arrivati sinora?
Unknown
Ho trovato un rapporto sui guadagni delle compagnie petrolifere. Poi ho fatto un po' di analisi. Impressionante.

Nell'anno 2008, i sette grandi gruppi padroni del mercato del greggio hanno guadagnato 171 miliardi di dollari netti. Fanno 470 milioni al giorno, il 14% più dell'anno prima. Che già era il 7% più del 2006, e il 6% sopra l´anno addietro.

Il mondo vive la crisi più grave degli ultimi cinquant’anni, il livello di vita scende per milioni di persone, eserciti di disoccupati si preparano a riempire le nostre città, i poveri diventano sempre più poveri e il “ceto medio” precipita verso il basso. Milioni di persone pagano e poche migliaia riscuotono. Le poche migliaia di grandi azionisti delle sette grandi sorelle del petrolio invece brindano a champagne per l’ennesima (è la dodicesima consecutiva) annata da record.

Una catena di record figli del rialzo del prezzo del greggio, fino al primato di 147 dollari al barile nel luglio scorso. Adesso è tornato ad un livello accettabile. In questo ultimo mese i prezzi sono scesi al minimo da quasi cinque anni, calando fino a 33,87 dollari.

Secondo voi la Benzina ha fatto altrettanto? L'undici luglio 08 il picco. Costo petrolio 147 euro. Costo del Diesel al litro 1,548 euro. Oggi costo petrolio 39.48 al barile. Costo Diesel al litro 1,07 euro. 

Un barile di petrolio sono 159 litri. Nel 2008 0,92 euro al litro, oggi 0,21euro al litro. Un calo del 77%.  Il diesel ha avuto un calo del 30% circa. Ma ci sono le accise... 

la guerra in Abissinia del 1935 (1,90 lire);
la crisi di Suez del 1956 (14 lire);
il disastro del Vajont del 1963 (10 lire);
l’alluvione di Firenze del 1966 (10 lire);
il terremoto del Belice del 1968 (10 lire);
il terremoto del Friuli del 1976 (99 lire);
il terremoto in Irpinia del 1980 (75 lire);
la missione in Libano del 1983 (205 lire);
la missione in Bosnia del 1996 (22 lire);
il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004 (0,020 euro, ossia 39 lire). 

Il tutto per un totale di 485,9 lire (0,25 euro). Ogni giorno in Italia si erogano 109 milioni di litri di carburante. Moltiplicando 0,25 euro per 109 milioni abbiamo 27.250.000 euro che ogni giorno, con la scusa di finanziare la guerra in Abissinia o l’alluvione di Firenze, i cittadini italiani pagano al fisco. 

Dove vanno a finire tutti questi soldi? Le guerre, le alluvioni e i terremoti sono finiti da mo'...

Morale... Da un lato le grandi compagnie fanno affari d'oro. Dall'altro lo stato continua a incassare cifre da capogiro. E chi ce l'ha nel didietro siamo sempre noi.

Amen.

Unknown

Eccomi tornato... dopo l'influenza intendo. E parto con un tema un po' noioso forse, ma che vi consiglio di leggere. Volevo parlarvi di un "piccolo" problema di cui tutti siamo a conoscenza, ma di cui ho realizzato la portata solo l'altro giorno.
Premessa:
Tra il 2001 ed il 2004 si è con molta probabilità raggiunto quello che i geofisici chiamano il picco di produzione mondiale del petrolio. Il che vuol dire che adesso siamo in fase discendente. Il problema non è quello a cui tutti pensano subito, cioè che non potremo più usare l'auto per andare al lavoro. Forse l'auto è l'ultimo dei problemi.
Da notare che il petrolio non sta terminando dal punto di vista quantitativo, si sta semplicemente esaurendo quella parte che per l'uomo è più facilmente estraibile ed utilizzabile. Il petrolio esistente nel sottosuolo si divide in tre parti, la prima è quella più liquida e più facilmente estraibile e raffinabile, c'è poi una seconda parte che è difficilmente raffinabile (il che comporta ovviamente dei maggiori costi, ma come dire, a mali estremi...) e poi un'altra buona parte che non è assolutamente estraibile per motivi tecnici che non sto qui a tediarvi.

Fatta sta premessa di tipo tecnico veniamo al nocciolo della questione.
Il problema è che mentre nuove potenze mondiali richiedono sempre più petrolio la quantità disponibile comincia a calare. Bon. Lo so che è da anni che ci dicono la stessa cosa. E' che presto o tardi non ce ne sarà più per tutti per davvero, alcune previsioni dicono già nel 2030. E sapete dove saranno i primi problemi? Nell'agricoltura. I motori che alimentano i grossi trattori che coltivano la terra sono alimentabili solo con derivati del petrolio. Troppo potenti per essere alimentati con qualsiasi altro "carburante ecologico". E gli aerei? Penserete mica di metterci i pannelli solari sopra no? E i pannelli solari stessi... sono costruiti con materiali per la lavorazione dei quali serve... il petrolio. Potrei continuare così per un bel po'.
Insomma in buona sostanza la nostra società è ormai petrolio-dipendente molto più di quanto ci immaginiamo. E siccome magari non subito ma finirà senz'altro... bisognerebbe che i grandi del mondo cominciassero a pensarci... Altrimenti solo i ricchi potranno permettersi certi lussi. MA forse è proprio quello che vogliono...
Ok, per oggi vi ho annoiato abbastanza.
Se volete leggere qualcosa di più autorevole a proposito vedete questo pdf.