Ha fatto un gran parlare di se' la legge sulla liberalizzazione delle aperture dei negozi.
Con il decreto legge nr.138/2011 approvato lo scorso 13 agosto (ben prima della venuta di Monti tra l'altro) sono state di fatto completamente liberalizzati gli orari di apertura delle attività commerciali.
Mi son messo in testa di andare a verificare la legge in questione. Uno pensa di andare a trovare la legge e di leggervi lì bello chiaro scritto "si liberalizzano gli orari di apertura". Seeeee come no. Siamo in Italia, paese del caos legislativo per eccellenza.
Vi consiglio tentare di seguire il ragionamento della mia recensione, rende bene l'idea di come funzionino le leggi in Italia e del perchè poi di riflesso sia così difficile capirci qualcosa, nonchè applicarle.
Del sucitato decreto legge 138 ci interessa l'articolo 6, al comma 4. Il quale recita:
"4. All'art. 35, comma 6, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, sono soppresse le seguenti parole: "ubicato nei comuni inclusi negli elenchi regionali delle localita' turistiche o città d'arte"."
Cosa si capisce? Che la legge che ha divulgato il decreto è la 111 del 15 luglio, la quale modificava a sua volta alcune parti del testo del decreto legge 98 del 6 luglio il quale conteneva delle parole che sono state soppresse appunto dalla legge 138 di agosto che è quella che ci interessa.
Ma non è finita, anzi. Tralasciando le modifiche apportate dall'applicazione della legge che sono abbastanza irrilevanti (e per fortuna ci è andata bene, altre volte sono di caratura ben più ampia) sono andato a vedere il decreto legge numero 98. Il comma che ci interessa, il numero 6 recita:
"6. All'articolo 3, comma 1, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni,dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, dopo la lettera d) è aggiunta la seguente: "d-bis), in via sperimentale, il rispetto degli orari di apertura e di chiusura, l'obbligo della chiusura domenicale e festiva, nonché quello della mezza giornata di chiusura infrasettimanale dell'esercizio ubicato nei comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o città d'arte;"."
Altro decreto legge da trovare-leggere-capire e altra legge di approvazione con relative modifiche.
Ovvio, sono andato a leggere anche sto benedetto DL 223 del 2006. Non sto a riportarvelo tutto, ma l'art. 3 è sulle "Regole di tutela della concorrenza nel settore della distribuzione commerciale" e ovviamente richiama e va a integrare per l'ennesima volta un'altra legge che in questo caso è nientemeno che la costituzione!
Non vado oltre, diventerebbe noioso. Ma è cervellotico capire come funzionano le leggi. Non si fa prima a riscriverla una legge invece che star lì ogni volta ad aggiungere o togliere pezzi? Qui abbiamo una legge che toglie dei limiti ad'un'altra chepero' a sua volta verrà integrata con un'aggiunta che pero' andrà decurtata di una parte.... E che cavolo!!!!
Ci ho messo più di un'ora per capire l'intrico. C'è da impazzire. Come fanno gli avvocati a capirci qualcosa io non lo so proprio. E non è certo una delle leggi più complicate o modificate questa. Cose da pazzi.
Comunque per tornare al tema centrale si, è vero. Dopo 4 mesi dall'applicazione della famosa legge 138 si sono liberalizzate le aperture degli esercizi commerciali. Sia come orari che come giorni. Adesso però c'è da dire che in Italia chi deve applicare le leggi in tema di regolamentazione orari e aperture sono le Regioni. E se la regione Friuli ha applicato la legge nazionale da subito la regione Veneto invece ha detto che non ne vuole sapere. Ovviamente c'è scontro acceso tra Regione, grande distribuzione, piccoli commercianti.
Ora va da se' che io che ho un piccolo negozio non posso che essere in disaccordo. Infatti son convinto che non porta un cent in più nelle tasche dei commercianti ma rompe molto le scatole ai poveri commessi e a tutti i piccoli negozi che non possono permettersi di assumere gente in più per aperture extra.Pensate ai negozi dentro ai centri commerciali. per prolungare l'orario di 2-3 ore al giorno più la domenica dovranno assumere almeno un part-time. Ma non è che si vende di più di prima. Se io ho bisogno di comprarmi un paio di pantaloni... uno me ne compro. non è che perchè vado la domenica me ne compro due o tre.
Ovvio che chi lavora in ufficio puo' anche fregarsene e essere felice di trovare il centro commerciale aperto fino a mezzanotte o anche la domenica. Ma allora anche io voglio avere la comodità di trovare gli uffici pubblici aperti la domenica mattina o alla sera. Perchè devo andare in certi uffici e trovarmi degli orari di apertura al pubblico che magari sono tipo dalle 10 alle 12? Se liberalizzazione deve essere... deve essere per tutti.
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Con il decreto legge nr.138/2011 approvato lo scorso 13 agosto (ben prima della venuta di Monti tra l'altro) sono state di fatto completamente liberalizzati gli orari di apertura delle attività commerciali.
Mi son messo in testa di andare a verificare la legge in questione. Uno pensa di andare a trovare la legge e di leggervi lì bello chiaro scritto "si liberalizzano gli orari di apertura". Seeeee come no. Siamo in Italia, paese del caos legislativo per eccellenza.
Vi consiglio tentare di seguire il ragionamento della mia recensione, rende bene l'idea di come funzionino le leggi in Italia e del perchè poi di riflesso sia così difficile capirci qualcosa, nonchè applicarle.
Del sucitato decreto legge 138 ci interessa l'articolo 6, al comma 4. Il quale recita:
"4. All'art. 35, comma 6, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, sono soppresse le seguenti parole: "ubicato nei comuni inclusi negli elenchi regionali delle localita' turistiche o città d'arte"."
Cosa si capisce? Che la legge che ha divulgato il decreto è la 111 del 15 luglio, la quale modificava a sua volta alcune parti del testo del decreto legge 98 del 6 luglio il quale conteneva delle parole che sono state soppresse appunto dalla legge 138 di agosto che è quella che ci interessa.
Ma non è finita, anzi. Tralasciando le modifiche apportate dall'applicazione della legge che sono abbastanza irrilevanti (e per fortuna ci è andata bene, altre volte sono di caratura ben più ampia) sono andato a vedere il decreto legge numero 98. Il comma che ci interessa, il numero 6 recita:
"6. All'articolo 3, comma 1, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni,dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, dopo la lettera d) è aggiunta la seguente: "d-bis), in via sperimentale, il rispetto degli orari di apertura e di chiusura, l'obbligo della chiusura domenicale e festiva, nonché quello della mezza giornata di chiusura infrasettimanale dell'esercizio ubicato nei comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o città d'arte;"."
Altro decreto legge da trovare-leggere-capire e altra legge di approvazione con relative modifiche.
Ovvio, sono andato a leggere anche sto benedetto DL 223 del 2006. Non sto a riportarvelo tutto, ma l'art. 3 è sulle "Regole di tutela della concorrenza nel settore della distribuzione commerciale" e ovviamente richiama e va a integrare per l'ennesima volta un'altra legge che in questo caso è nientemeno che la costituzione!
Non vado oltre, diventerebbe noioso. Ma è cervellotico capire come funzionano le leggi. Non si fa prima a riscriverla una legge invece che star lì ogni volta ad aggiungere o togliere pezzi? Qui abbiamo una legge che toglie dei limiti ad'un'altra chepero' a sua volta verrà integrata con un'aggiunta che pero' andrà decurtata di una parte.... E che cavolo!!!!
Ci ho messo più di un'ora per capire l'intrico. C'è da impazzire. Come fanno gli avvocati a capirci qualcosa io non lo so proprio. E non è certo una delle leggi più complicate o modificate questa. Cose da pazzi.
Comunque per tornare al tema centrale si, è vero. Dopo 4 mesi dall'applicazione della famosa legge 138 si sono liberalizzate le aperture degli esercizi commerciali. Sia come orari che come giorni. Adesso però c'è da dire che in Italia chi deve applicare le leggi in tema di regolamentazione orari e aperture sono le Regioni. E se la regione Friuli ha applicato la legge nazionale da subito la regione Veneto invece ha detto che non ne vuole sapere. Ovviamente c'è scontro acceso tra Regione, grande distribuzione, piccoli commercianti.
Ora va da se' che io che ho un piccolo negozio non posso che essere in disaccordo. Infatti son convinto che non porta un cent in più nelle tasche dei commercianti ma rompe molto le scatole ai poveri commessi e a tutti i piccoli negozi che non possono permettersi di assumere gente in più per aperture extra.Pensate ai negozi dentro ai centri commerciali. per prolungare l'orario di 2-3 ore al giorno più la domenica dovranno assumere almeno un part-time. Ma non è che si vende di più di prima. Se io ho bisogno di comprarmi un paio di pantaloni... uno me ne compro. non è che perchè vado la domenica me ne compro due o tre.
Ovvio che chi lavora in ufficio puo' anche fregarsene e essere felice di trovare il centro commerciale aperto fino a mezzanotte o anche la domenica. Ma allora anche io voglio avere la comodità di trovare gli uffici pubblici aperti la domenica mattina o alla sera. Perchè devo andare in certi uffici e trovarmi degli orari di apertura al pubblico che magari sono tipo dalle 10 alle 12? Se liberalizzazione deve essere... deve essere per tutti.
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