Il comune di Venezia ha dichiarato guerra alla raccolta dei rifiuti fatta a casaccio. Da ottobre ha iniziato a distribuire nel territorio i nuovi cassonetti per la raccolta del secco. Cassonetti per la raccolta del secco che obbligheranno i cittadini a fare una raccolta differenziata fatta bene. Hanno invitato tutti i cittadini a ritirare una chiave elettronica che permetterà di aprire i cassonetti solo ai residenti. Non ci sarà più la possibilità di portare le immondizie da un'altra parte. Dovrai fare amicizia con il cassonetto sotto casa. E dovrai volergli bene davvero, perchè senno' ti innervosisci.
Prima cosa. Il buco in cui infilare il sacchetto del secco è piccolo. Tanto piccolo.
Seconda cosa. Per il momento non è previsto, ma prossimamente c'è da aspettarsi un conteggio del numero di aperture con conseguente adeguamento della tariffa pagata (e speriamo non solo verso l'alto). Terza cosa. Come tutte le cose tecnologiche c'è da aspettarsi che dop qualche tempo ci siano mezzi bidoni fuori uso. Ci auguriamo che la manutenzione venga fatta come si deve. Quarta cosa. Sono cambiate un po' di cose e adesso è possibile riciclare anche materiali che prima non erano riciclabili. Il buco dei bidoni per la plastica si ingrandirà per permettere il passaggio di qualsiasi oggetto in plastica, non solo le bottiglie. Il tetra-pack si potrà buttare nel cassonetto della carta. E via così.
Dicevo... Hanno mandato a tutti la lettera di invito a ritirare la chiave presso la sede del comune, suddividendo così l'afflusso di gente. Domenica scorsa era il mio turno. Si, incredibile, di domenica pomeriggio. Sono andato a prendermi la chiave elettronica e subito dopo sono stato accompagnato dagli operatori Veritas ad un tour guidato ai nuovi cassonetti. Devo dire che l'organizzazione era ottima. Mi hanno fatto provare il meccanismo e ho avuto qualche sorpresa. La calotta è completamente elettronica. Con tanto di display a colori che ti dice cosa fare. Inserisci la chiave e si apre da sola. inserisci il tuo bel sacchettino... chiudi e via. Se il cassonetto è pieno invia automaticamente un segnale alla centrale. Idem se è rotto. Incredibile, la tecnologia applicata alle "scoasse".
Sul come differenziare si è già detto di tutto. Ovviamente gli operatori mi hanno spiegato tutta la procedura. E non sono mancate le sorprese. Per esempio: I bicchieri di vetro non vanno nel vetro, ma nel secco. I produttori infatti usano delle sostanze per renderli più trasparenti e brillanti che li rendono non riciclabili. Gli scontrini fiscali vanno nel secco e non nella carta. La plastica va tutta nella plastica. Cellophane compreso. Insomma, tutta la lista ve la risparmio. La trovate qui.
Quello che mi fa un po' strano e che ha innescato qualche discussione con alcuni amici è che il tutto deve essere ben diviso ( e questo consente una drastica riduzione della parte secca non riciclabile, ecco perchè la calotta è piccola) e deve essere anche pulito. Cioè... se svuoto la scatoletta di tonno poi non posso buttarla nel bidone del vetro/lattine così com'è. Devo lavarla. O almeno darci una sciacquata insomma. Se mangio la pizza nel cartone poi il cartone lo posso buttare nella carta solo se è pulito. Il tetrapack del latte va nella carta. Previa sciacquata. Il barattolo dello yogurt va nella plastica e il coperchio nell'alluminio. Sempre previa sciacquata. Insomma la cosa non è sempre così semplice. E non tutti avranno la pazienza di passare ste cose sotto il rubinetto. Però è dannatamente importante farlo. Non per quelli della veritas, che con le tariffe che hanno dovrebbero venire a lavarmele loro le cose. ma per l'ambiente. Pensate che riciclare un barattolo significa riciclare acciaio, stagno e alluminio e risparmiare dal 60 al 75% dell' energia usata per produrlo da materie prime. Con 13 barattoli di pelati per esempio si fabbrica una pentola nuova. Se volete un po' di statistiche andate qui.
Qualcuno mi ha detto che potrebbe farlo chi raccoglie i rifiuti il lavaggio. Ma non è così semplice. Passare sotto il getto d'acqua del rubinetto il vasetto dello yogurt è un attimo e diventa presto un gesto abituale. Lavare in maniera industriale milioni di barattoli e lattine raccolti ogni giorno richiede impianti pazzeschi che consumano energia e denaro e che andrebbero sempre a scapito dell'ambiente e dell'utente.
Insomma basta poco, e d'altronde come si legge anche sul sito Veritas i rifiuti devono essere conferiti con attenzione. Infatti una piccola quantità di materiale non compatibile erroneamente messo nelle campane o nei contenitori può rendere non riciclabile tutto il resto (come ad esempio la ceramica con il vetro). E sarebbe un vero peccato.
Adesso mi toccherà andare a caccia di tanti piccoli bidoncini da mettermi in casa per fare le cose come si deve!
Buona raccolta a tutti.
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Prima cosa. Il buco in cui infilare il sacchetto del secco è piccolo. Tanto piccolo.
Seconda cosa. Per il momento non è previsto, ma prossimamente c'è da aspettarsi un conteggio del numero di aperture con conseguente adeguamento della tariffa pagata (e speriamo non solo verso l'alto). Terza cosa. Come tutte le cose tecnologiche c'è da aspettarsi che dop qualche tempo ci siano mezzi bidoni fuori uso. Ci auguriamo che la manutenzione venga fatta come si deve. Quarta cosa. Sono cambiate un po' di cose e adesso è possibile riciclare anche materiali che prima non erano riciclabili. Il buco dei bidoni per la plastica si ingrandirà per permettere il passaggio di qualsiasi oggetto in plastica, non solo le bottiglie. Il tetra-pack si potrà buttare nel cassonetto della carta. E via così.
Dicevo... Hanno mandato a tutti la lettera di invito a ritirare la chiave presso la sede del comune, suddividendo così l'afflusso di gente. Domenica scorsa era il mio turno. Si, incredibile, di domenica pomeriggio. Sono andato a prendermi la chiave elettronica e subito dopo sono stato accompagnato dagli operatori Veritas ad un tour guidato ai nuovi cassonetti. Devo dire che l'organizzazione era ottima. Mi hanno fatto provare il meccanismo e ho avuto qualche sorpresa. La calotta è completamente elettronica. Con tanto di display a colori che ti dice cosa fare. Inserisci la chiave e si apre da sola. inserisci il tuo bel sacchettino... chiudi e via. Se il cassonetto è pieno invia automaticamente un segnale alla centrale. Idem se è rotto. Incredibile, la tecnologia applicata alle "scoasse".
Sul come differenziare si è già detto di tutto. Ovviamente gli operatori mi hanno spiegato tutta la procedura. E non sono mancate le sorprese. Per esempio: I bicchieri di vetro non vanno nel vetro, ma nel secco. I produttori infatti usano delle sostanze per renderli più trasparenti e brillanti che li rendono non riciclabili. Gli scontrini fiscali vanno nel secco e non nella carta. La plastica va tutta nella plastica. Cellophane compreso. Insomma, tutta la lista ve la risparmio. La trovate qui.
Quello che mi fa un po' strano e che ha innescato qualche discussione con alcuni amici è che il tutto deve essere ben diviso ( e questo consente una drastica riduzione della parte secca non riciclabile, ecco perchè la calotta è piccola) e deve essere anche pulito. Cioè... se svuoto la scatoletta di tonno poi non posso buttarla nel bidone del vetro/lattine così com'è. Devo lavarla. O almeno darci una sciacquata insomma. Se mangio la pizza nel cartone poi il cartone lo posso buttare nella carta solo se è pulito. Il tetrapack del latte va nella carta. Previa sciacquata. Il barattolo dello yogurt va nella plastica e il coperchio nell'alluminio. Sempre previa sciacquata. Insomma la cosa non è sempre così semplice. E non tutti avranno la pazienza di passare ste cose sotto il rubinetto. Però è dannatamente importante farlo. Non per quelli della veritas, che con le tariffe che hanno dovrebbero venire a lavarmele loro le cose. ma per l'ambiente. Pensate che riciclare un barattolo significa riciclare acciaio, stagno e alluminio e risparmiare dal 60 al 75% dell' energia usata per produrlo da materie prime. Con 13 barattoli di pelati per esempio si fabbrica una pentola nuova. Se volete un po' di statistiche andate qui.
Qualcuno mi ha detto che potrebbe farlo chi raccoglie i rifiuti il lavaggio. Ma non è così semplice. Passare sotto il getto d'acqua del rubinetto il vasetto dello yogurt è un attimo e diventa presto un gesto abituale. Lavare in maniera industriale milioni di barattoli e lattine raccolti ogni giorno richiede impianti pazzeschi che consumano energia e denaro e che andrebbero sempre a scapito dell'ambiente e dell'utente.
Insomma basta poco, e d'altronde come si legge anche sul sito Veritas i rifiuti devono essere conferiti con attenzione. Infatti una piccola quantità di materiale non compatibile erroneamente messo nelle campane o nei contenitori può rendere non riciclabile tutto il resto (come ad esempio la ceramica con il vetro). E sarebbe un vero peccato.
Adesso mi toccherà andare a caccia di tanti piccoli bidoncini da mettermi in casa per fare le cose come si deve!
Buona raccolta a tutti.
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