Unknown
Quelle di una giornalista che decide di non condurre più un telegiornale e spiega il suo gesto con una lettera ben scritta e decisamente accusatoria. Al di la di come la si pensa politicamente io credo che una cosa così non sia un bel segno. Non lo è in quello che dovrebbe essere un paese libero e democratico, nel senso più puro ed antico del termine.

Riporto solo una parte della lettera scritta da Maria Luisa Busi:

[...] dove sono le donne e gli uomini che hanno perso il lavoro? Un milione di persone, dietro alle quali ci sono le loro famiglie. Dove sono i giovani, per la prima volta con un futuro peggiore dei padri? E i quarantenni ancora precari, a 800 euro al mese, che non possono comprare neanche un divano, figuriamoci mettere al mondo un figlio? E dove sono i cassintegrati dell'Alitalia? Che fine hanno fatto? E le centinaia di aziende che chiudono e gli imprenditori del nord est che si tolgono la vita perchè falliti? Dov'è questa Italia che abbiamo il dovere di raccontare? Quell'Italia esiste. Ma il tg1 l'ha eliminata. Anche io compro la carta igienica per mia figlia che frequenta la prima elementare in una scuola pubblica. Ma la sera, nel Tg1 delle 20, diamo spazio solo ai ministri Gelmini e Brunetta che presentano il nuovo grande progetto per la digitalizzazione della scuola, compreso di lavagna interattiva multimediale [...]

Sicuramente il direttore del Tg1 qualche domanda dovrebbe farsela. Dovrebbe. Perché invece sono sicuro che rigetterà tutte le accuse e dirà che sono calunnie. Purtroppo però i fatti sono sotto gli occhi di tutti. E non parlo solo di politica, argomento del quale mi interessa relativamente. Nella televisione italiana ultimamente si parla sempre di più di veline e grandi fratelli e sempre meno dei problemi reali del paese. Ma non è che non parlandone i problemi si risolvono...

ok, post un po' triste oggi. Pazienza. 

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