Visualizzazione post con etichetta tagli alla scuola. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta tagli alla scuola. Mostra tutti i post
Unknown
L'ho già detto un sacco di volte. Il mondo della scuola mi sta a cuore. Uno perchè l'ho vissuta da poco in prima persona. Due perchè sono fermamente convinto che la scuola sia una componente importante per lo sviluppo di un paese. Solo se c'è istruzione c'è progresso. Punto.

E il governo che fa? Piange, dicendo che non ci sono soldi per la scuola (oltre che per un sacco di altre cose), che bisogna tagliare e risparmiare e contemporaneamente aumenta gli stanziamenti per la scuola privata. Eccellente.
E chi ci guadagna? Solo e sempre il nostro amico Vaticano. Si perchè buona parte delle scuole private in Italia appartiene a loro. Chiudono ospedali, atenei e spariscono borse di studio, sovvenzioni, contributi. Ma i fondi alla scuola privata non solo non si toccano, ma anzi... aumentano pure rispetto allo scorso anno... Lo stato più ricco del mondo, il Vaticano, in un modo o nell’altro, riesce sempre a guadagnarci.

Come? non potete permettervi di mandare i vostri figli in una scuola che costa migliaia di euro all'anno solo di iscrizione? Affari vostri....
Unknown

OK, da qualche anno a sta parte, dopo la mia positiva avventura con un corso serale mi sono avvicinato al mondo della scuola e decisamente è un ambiente che mi piace.

Purtroppo in questo nuovo anno scolastico arrivano notizie di tagli, di classi superaffollate, di classi con pochi insegnanti e di scuole senza presidi. Insomma un mezzo disastro.

A tutto questo si aggiunge la poca civiltà di alcuni genitori. Prendendo spunto da questa notizia e parlando poi con una amica insegnante sono usciti alcuni spunti che volevo ora condividere con voi.

"Questi sono molti dei genitori coi quali abbiamo a che fare a scuola: ridono se i loro ragazzi si divertono a prendere a calci un immigrato, protestano se i figli vengono rimproverati a scuola quando è opportuno farlo, prendono sempre le loro difese anche quando sarebbe il caso di punirli, li incitano a riprendere col telefonino gli amici e le amiche..."

Questo era il suo laconico commento alla notizia. Un commento così, fatto da una persona che è del mestiere, a me fa riflettere. Lascio dunque alle sue parole il compito di esplicare meglio la cosa. Valgono certo più delle mie.

"costa più fatica dire qualche "no" che dire sempre "si"... i bambini "rompono" di meno, e non si è costretti ad avere a che fare anche con i propri sensi di colpa... rimproverare o punire un figlio quando sbaglia non è una cosa simpatica per nessuno, anche se lo si ritiene giusto ed indispensabile... purtroppo però i genitori dimenticano che la vita non dice sempre "si", anzi, spesso sono di più i "no" e il loro modo distorto di intendere l'educazione dei figli ne farà dei ragazzi che diventeranno adulti non in grado di tollerare la minima frustrazione e che non sapranno gestire in maniera autonoma e costruttiva le difficoltà che incontreranno nel loro percorso, si sentiranno sempre degli inadeguati, batteranno i piedi e alzeranno la voce ogniqualvolta qualcuno non gliela darà vinta... quindi, molti genitori di oggi, credendo di spianare la strada ai figli, non fanno altro che rendergliela più faticosa..."

Purtroppo è drammaticamente vero. Qualche tempo fa un'altro amico insegnante mi diceva che una mamma di un suo allievo l'aveva chiamato offendendolo perché suo figlio non era stato ammesso all'esame. Mia madre mi avrebbe fatto passare un brutto quarto d'ora... a me pero', non certo al professore.... Insomma... si potrebbe andare avanti per ore. Aspetto qualche commento da chi è del mestiere magari. :-)
Grazie a V. per la preziosa testimonianza.
Unknown
Senza la geografia non sapremmo dove sta New York, dove sta Mosca, dove sta Roma, dove sta casa nostra perfino. Non sapremmo orientarci, non sapremmo qual'è l'occidente e l'oriente, forse non conosceremmo nemmeno il significato di molte parole come punti cardinali o meridiani, paralleli o chissà che altro. 

Spesso, troppo spesso, mi capita di esser fuori con amici quando esce la domanda: "Ma qual'è il capoluogo di questa o quella regione? O la capitale di questo o quello stato europeo?" Quasi sempre conosciamo le capitali dei paesi a noi più vicini, ma per le regioni italiane o appena si va un po' più in la... l'ignoranza regna sovrana. E non parliamo poi degli stati extra-europei. 

Eppure a scuola ce li insegnavano. Le avevamo imparate tutte le capitali, le regioni, i capoluoghi. E in effetti quando ci si confronta spesso mi accorgo che quegli studi tanto odiati all'epoca in fondo in fondo servono nella vita. Sapere da dove nasce il po non ti cambia la vita, ma ti fa sentire più sereno quando ne senti parlare e inquadri subito il luogo. 

Insomma credo che la geografia insegnata a scuola sia una cosa fondamentale. Almeno nelle sue parti fondamentali. Forse non serve imparare a pappagallo tutte le capitali o tutti i capoluoghi. Ma sicuramente un po' di terminologia non guasterebbe. Così come non guasterebbe sapere dove sono posizionati i vari stati almeno. C'è ancora chi dice "vado in ferie in Jugoslavia" mentre invece va in Croazia; vado in Cecoslovacchia mentre Cekia e Slovacchia sono divise da tempo.  

E invece sembra che il nostro governo non la pensi così. Il consiglio dei ministri di oggi dovrebbe approvare la riforma della scuola superiore.  E nei nuovi curricoli dei licei e degli istituti tecnici e professionali, in via di definizione, la geografia scompare del tutto o quasi. 

L'associazione Italiana Insegnanti Geografia (si, esiste davvero!!) è stata l'unica a mobilitarsi contro questa scomparsa. Per il resto tutto tace. Probabilmente la cosa passerà sotto silenzio. E' dannatamente triste, ma è così. In un mondo sempre più globalizzato non sapremo più in che regione abitano i nostri amici senza consultare google maps. Ci vogliono sempre più ignoranti mi sa!! 

Unknown
Hanno approvato il decreto. OK. E adesso? Domani c'è lo sciopero generale. A decreto approvato... che senso ha? Reagiranno come il solito all'italiana? Qualche giorno di caos e poi da lunedì tutto nel silenzio e come se nulla fosse? Faranno una raccolta firme per un referendum che poi non verra' mai approvato? Ci saranno scontri in piazza che poi verranno attribuiti ai soliti "facinorosi"? ma per piacere... 
Unknown

L'ho scritto con la minuscola, non a caso. OK, ne parlano già tutti e anche i più autorevoli si sono scagliati contro i tagli, soprattutto contro quelli sulla ricerca. Già l'Italia è il paese che fa meno ricerca in Europa, adesso arrivano altri tagli... Le Iene ieri sera ha fatto un servizio che reputo interessante su questo punto.  Vi garantisco (provato di persona) che le stesse problematiche esistono anche alla scuola superiore. A voi poi i commenti.