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Unknown

Mi domando perchè facciano tutta sta scena. Si, scena. Perchè si ok, devono mettere un freno alla pirateria. Giusto. Ma mi fanno ridere le campagne contro la pirateria. Togliete pure da ogni sito web i film e la musica. E soprattutto togliete tutti i programmi (illegali, si ok) disponibili gratis online. Da windows a photoshop, da Nero a FinalCut. Fatelo. Fate in modo che ci siano solo su itunes e su qualche altro sito autorizzato e rigorosamente a pagamento. E poi vediamo chi chiude baracca prima, se gli utilizzatori o le Major distributive e le software house.
Secondo voi un programma come photoshop che costa circa 1000 euro sarebbe così conosciuto (e diffuso) se non ci fossero milioni ci copie piratate? E windows? Fin dai tempi di windows 3.1 deve la sua larghissima diffusione alla pirateria. Lo fai arrivare gratis agli utenti che poi non potranno più farne a meno una volta che hanno imparato ad usarlo bene. E' semplice.

C'è poi anche un aspetto secondario non indifferente. Le compagnie telefoniche fanno affari d'oro proponendo tariffe internet Flat con contratti che vengono sfruttati per buona parte per scaricare film, musica e software craccati. (Il rimanente per i porno). Immaginate un mondo senza nessuna possibilità di download illegale. Quanti vorrebbero continuare a pagare 20-30 euro e più al mese?

Ok, non sto dicendo che è giusto piratare. Sto dicendo che se facessero pagare il giusto prezzo, viste le milionate di copie che vendono, probabilmente la pirateria avrebbe una frenata spontanea. Perchè è ovvio che è utopico pensare di eliminarla del tutto.

E comunque ecco che mentre in America si discute di SOPA e PIPA (che sembrano nomi usciti dai fumetti e che invece sono dei progetti di legge per contrastare la pirateria come voi tutti ormai ben sapete) avviene la chiusura di megaupload & c. E come conseguenza ecco che Anonymous dichiara guerra riuscendo a oscurare un sacco di siti governativi e di Major come la Universal. E tutto questo a cosa porta? al fatto che adesso gli americano potranno lavarsi la bocca dicendo "ecco, vedte di cosa sono capaci gli hacker, bisogna approvare al più presto la legge". Facendo per altro un bel po' di confusione tra hacker, cracker e diffusione di materiale protetto da copyright.

Tant'è. Adesso altri siti come Filesonic mettono un freno e cercano di correre ai ripari. Ma la rete insegna che morto un sito ne nascono altri 10, se non 100 o mille. All'inizio c'era solo napster. Chiuso quello ne sono nati altri dei quali poi Emule è diventato il primo. Chiuso megaupload... Si accettano scommesse sul nome del prossimo....
Per esempio ho trovato megauploadbay.com che ha una strana assonanza...

Altro aspetto da non sottovalutare e' quello ralativo a chi ha usato megaupload per scopi totalmente leciti. Io stesso lo ho usato per inviare archivi di foto ad altre persone o colleghi. E adesso quelle foto sono nelle mani dell'Fbi. Poco male nel mio caso. ma c'è pure chi si era abbonato al servizio a pagamento che offriva il sito. Come dice tale Kevin Mitnick ci sono degli aspetti da valutare quando si parla della "grande idea del cloud": “Il caso Megaupload ha appena dimostrato che i VOSTRI dati NON SONO AL SICURO nel cloud. Il Governo può semplicemente sequestrare i vostri dati :-( mentre interviene su un'altra azienda”.

Sono le conseguenze della difesa fanatica del diritto d'autore vecchio come mio bis-bis-nonno: ci vanno di mezzo anche gli utenti che non lo violano.
Compro un libro digitale su ibs.it e divento scemo per farlo andare bene sul kindle, devo togliere la protezione, devo essere un mezzo hacker per una cosa che ho COMPRATO legalmente. Ma che non posso usare perchè loro vogliono decidere dove posso leggerlo e con che programma lo devo leggere se uso un pc. Mi sento spiato e bistrattato. Mille problemi. Invece se mi scarico lo stesso libro "a gratis" dai siti appositi non ho nessun problema, lo metto dove e come voglio. Vi pare normale?







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Unknown

Tutto ha inizio il 4 dicembre 2009. Da quel giorno google ha cambiato completamente il modo di fornire i risultati delle ricerche. Ci mostra quello che vogliamo vedere, quello che cerchiamo, ma non quello che dovremmo vedere. E non potete vedere quando i risultati della vostra ricerca sono diversi dai risultati di qualche altro.
Ogni ricerca che fate, su google (ma anche su youtube, su Facebook o su qualsiasi sito) fornisce solo alcuni risultati e voi non potete saperlo. Non sapete che risultati vi arrivano e non sapete che informazioni escono su di voi.
Questo il sunto. Ma il video che ho pubblicato dice anche molto di più.

Eli Pariser, Giornalista e scrittore ha tenuto questa conferenza sui "filtri" della rete.
Argomento angosciante direi. La stessa ricerca, per qualunque argomento, fatta da due persone diverse fornisce risultati completamente diversi.
Anche a voi stessi. Se fate una ricerca su google prima di accedere alla vostra posta gmail otterrete un certo risultato. La stessa ricerca fatta dopo aver controllato la posta (che equivale a loggarsi) restituisce un risultato completamente diverso....

E questo perché ogni mossa che fate viene registrata. E non solo quando siete loggati. Il vostro profilo si delinea sempre di più giorno per giorno e gli algoritmi che lo controllano diventano sempre più affinati. In pratica qualunque cosa tu cerchi vedrai solo quello che si avvicina di più ai tuoi interessi, ma non necessariamente quello che cerchi. E non potrai più scoprire siti strani o nuovi, troverai sempre e solo siti che confermeranno le tue idee ed il tuo modo di pensare, limitandoti così il pensiero. I risultati sono selezionati in base a ciò che ci piace, ma in questo modo la visione del mondo è decisamente distorta.

Un altro aspetto che ritengo inquietante è che in questo modo risulta veramente difficile per chi ha un sito internet farsi trovare dagli altri. Soprattutto da quelli che potrebbero essere nuovi clienti, ma che non ci vedono apparire nei loro risultati proprio perché i loro interessi normalmente sono altri. Se per esempio gestissi un blog o un sito di politica orientato a destra sarei interessato che venisse letto da quelli di sinistra per fargli cambiare idea. Almeno idealmente. Ma non può essere così perché se uno ha idee vicine alla sinistra nei sui risultati vede apparire solo ed esclusivamente siti affini alle sue idee, ed il mio sito viene censurato. Dunque non ho speranze, il mio sito che porta avanti idee di destra verrà letto quasi esclusivamente da gente di destra. Con buona pace della libertà di informazione. Piuttosto triste come cosa non trovate?

E il bello è che non sembrano esserci soluzioni. Questa è internet nel 2011. Punto.
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sgio65

La notizia è di qualche giorno fa The Internet Assigned Numbers Authority (IANA)(http://www.iana.org/), che tra i suoi compiti ha la consegna degli indirizzi IP necessari ai computer e a tutte le altre apparecchiature elettroniche per collegarsi ad internet, consegnerà in questi giorni gli ultimi gruppi di indirizzi ancora disponibili ad alcuni internet service provider asiatici poi gli indirizzi saranno ufficialmente tutti consegnati.
I numeri dell'internet protocol (IP) sono alla base del funzionamento di internet un po' come il numero di telefono è alla base del funzionamento del sistema telefonico mondiale. Le specifiche IPv4 sono di circa 30 anni fa e sono molto più longeve ad esempio delle specifiche del World Wide Web nato esattamente 20 anni fa. Un numero IP è al momento lungo 32 cifre binarie scritte comunemente come 4 numeri decimali compresi tra 1 e 255 come il mio numero attuale che ad esempio è 87.5.241.178, questo consente al massimo di generare circa 4,3 miliardi di numeri un numero immenso per l'epoca ma che adesso, anche a causa di molti sprechi fatti negli anni scorsi, sta stretto. Facciamo un esempio per capirci la società HP (quella dei computer) detiene ancora oggi tutti gli indirizzi da 15.0.0.1 a 15.255.255.255 qualcosa come 16777216 indirizzi (come ho fatto a saperlo? semplice il database è pubblico e raggiungibile a questo indirizzo http://tools.whois.net/whoisbyip/)
In realtà, a quanto pare, molte organizzazioni e aziende statunitensi che inizialmente, quando il problema della carenza non era emerso, ricevettero un numero enorme di indirizzi che ancora oggi giacciono in larga parte inutilizzati, a queste realtà sarà chiesto di restituirne volontariamente la parte non utilizzata e questo permetterà di sopravvivere qualche altro mese e poi?
Poi internet sarà costretta gradualmente a passare a una nuova versione del protocollo caratterizzata da indirizzi di dimensione molto maggiore (128 cifre binarie) che consentirà di generare così tanti numeri che tutti prevedono che non avremo più bisogno di cambiare protocollo. Un autore di Wikipedia propone il rapporto tra il numero di indirizzi disponibili e la superficie della Terra come termine di paragone: con IPv4 abbiamo a disposizione circa 9 indirizzi per Km quadrato mentre con il nuovo IPv6
avremo a disposizione 667134515483770055 indirizzi per mm quadrato. Abbastanza?
I nuovi numeri saranno molto più strani dei vecchi perché per scriverli in modo compatto (si fa per dire) si utilizzerà la notazione esadecimale ad esempio un importante server già in servizio ha questo indirizzo 2001:07fd:0000:0000:0000:0000:0000:0001, per avere un aspetto migliore l'indirizzo potrà essere abbreviato i blocchi di bit a zero possono essere sostituiti da :: per cui l'indirizzo diventa 2001:7fd::1 ancora poco somigliante a un numero ma almeno di dimensioni ragionevoli.

Quali problemi incontreremo come utenti di internet, non molti almeno noi utenti i nostri computer se non sono proprio vecchi ed eseguono windows dal 2000/XP in poi o una qualsiasi versione di unix compreso MacOSX sono già compatibili, così anche tutti i cellulari smartfone che si collegano ad internet, i dispositivi che potrebbero non esserlo sono invece gli apparati di rete in particolare i piccoli router che usiamo a casa questi dovranno ricevere un nuovo firmware o essere sostituiti con nuovi apparati più recenti. Le spese più ingenti saranno a carico delle aziende che gestiscono internet che dovranno adeguare al nuovo protocollo tutti i dispositivi di gestione.

Siete curiosi? Se si potete provare la nuova internet a partire da questo indirizzo http://gogo6.com/ non è una cosa semplice ma dopo esservi registrati potete scaricare un piccolo programma capace di collegarvi ad una rete IPv6 di test con una tecnica simile a quella delle VPN. Effetti? Consultare google così:




Unknown

Ve lo ricordate il tizio, tale Alex Tew, che qualche anno fa diventò milionario vendendo pixel su internet? L'idea era banale, vendere i singoli pixel di una home page a un dollaro l'uno. Il risultato, ancora visibile online, è questo.
Ebbene, lo stesso tizio ha avuto un'altra idea.
Per tutti quelli che passano ore o giorni interi davanti a Internet. Una pagina semplice e direi pure banale. Una sfida a non fare nulla per un paio di minuti. Un timer che vi invita a non interagire per due minuti. E se muovi il mouse o tocchi la tastiera... Ricomincia!
Be' non ci crederete ma sta stupidaggine sta avendo un successo clamoroso. Provateci anche voi, cliccate qui: donothingfor2minutes.com.

Questo qui passa il tempo a lavorare il meno possibile per guadagnare il massimo eh? Incredibile...

p.s. E poi dite che non sono bravo, nonostante la febbre vi ho trovato una notizia simpatica! :-)

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yanopin
Ragazzi ci siamo! Leggetevi l'articolo preso dal Corriere del Veneto e poi commentatemi la notizia, io sono molto contento!

VENEZIA - Partirà ufficialmente il 3 luglio con iniziative e giochi online lungo il Canal Grande, l’offerta gratuita della connessione wi-fi a Internet ai cittadini di Venezia. Il progetto è stato annunciato oggi dal vicesindaco, Michele Vianello, e rappresenta l’inizio di una serie di ulteriori passi per lo sviluppo della cittadinanza digitale e per fare di Venezia un motore di sviluppo dell’innovazione basata sulla collaborazione in Rete. I residenti potranno accedere alla rete senza fili grazie al nome utente e alla password ottenuti iscrivendosi sul sito www.cittadinanzadigitale.it. La copertura sarà assicurata inizialmente in tutto il Centro storico, al Lido, nei parchi pubblici e nel centro di Mestre. Entro l’autunno si punta a connettere anche le isole di Murano e Burano e il Parco scientifico tecnologico di Marghera. Da settembre, un accesso potrà essere fornito anche ai turisti dietro la spesa di una cifra simbolica. La connettività è assicurata dalla rete a banda larga di proprietà comunale (oltre diecimila chilometri di fibra ottica posati dalla metà degli anni Novanta) gestita da Venis Spa, azienda informatica di proprietà comunale, con un investimento di 10 milioni di euro.

Il 3 luglio è stato provocatoriamente «dedicato» alla Corte costituzionale francese, che ha respinto la legge che puntava a restringere l’accesso a Internet «richiamandosi semplicemente - ha fatto notare Vianello - ai principi di uguaglianza della Rivoluzione francese». Verranno allestiti due vaporetti per un incontro tra blogger esperti della Rete e giovani delle Superiori (soprannominati «BateoCamp»), una caccia al tesoro interattiva e un incontro al Parco di San Giuliano tra giovani di Venezia e Mestre. In prospettiva, l’amministrazione punta ad allargare i servizi interattivi digitali, sia per i residenti (petizioni, segnalazioni, sportelli e certificati) che per gli operatori turistici e per le istituzioni culturali, allo scopo di aprire alla consultazione l’immenso patrimonio artistico pubblico e privato.

Io adoro il Wi-Fi e adoro di più averlo gratis! Finalmente anche a Veneziae Mestre si può entrare in internet gratuitamente (ovviamente io sono residente a Venezia anche se vivo per lavoro a Treviso). Spero sia gratuito anche per gli studenti.

Se entrate sul sito indicato dall'articolo potete vedere anche tutte le wi-fi zone di Venezia e Mestre. Per i Mestrini, già il Parco San Giuliano sarà attivo dal 3 Luglio.
Unknown
Chi non ha mai pensato di guadagnare qualche soldino semplicemente navigando in internet? Dall'invio di email ai click a manetta su spot pubblicitari... Il fatto è che poi non ho mai conosciuto nessuno che sia diventato ricco. Anzi. Conosco invece gente che c'ha rimesso soldi.  Come si puo' facilmente intuire (ma molti sembra non lo vogliano capire) nessuno a sto mondo regala nulla. E se avessero un modo facile per fare soldi non lo verrebbero certo a dire a noi

Premesso questo internet pullula di siti che promettono guadagni facili. Una volta c'erano le catene piramidali (questa del link poi particolarmente articolata). Adesso ci sono le catene di email e le lotterie gratuite. Ma secondo voi puo' una lotteria essere del tutto gratuita? e dove li trovano i soldi? Eppure... E poi ci sono le promesse di guadagni facili compilando questionari. Na palla mortale, e prima di vedere soldi eeeehhh.... Famosa poi era la storia di Eurobarre della quale vi invito a leggere questo link.

Ovviamente alcune di queste cose sono delle vere truffe, come quella che diceva: "investi cinque euro e diventa milionario" legata al sistema di paypal e documentata qui. Ovviamente paypal era chiamata in causa solo per dare una parvenza di credibilità. Il problema è che c'è sempre qualche pollo pronto da spennare!

Un altro sito che promette a tutti facili guadagni è "guadagnareconinternet.net" che spiega vari sistemi, ovviamente tutti legali,  per raccimolare qualche soldo. Buttateci un'occhio.

Poi ce n'è uno che si chiama bookmoney, che vi fa installare un software per giocare alla roulette e vi spiega come vincere sempre. mah... se qualcuno di voi prova... e vince... me lo dice che così dopo provo anche io??

Insomma, non voglio dire che siano tutte truffe, anzi. Sicuramente alcuni siti hanno le migliori intenzioni e probabilmente qualche soldo si riesce anche a farlo. Ma non pensate di poter stare a casa dal lavoro... quella la vedo dura!!