Unknown
Inizio subito dicendo che io nasco provinciale, sono nato a Mestre comune di Venezia e cresciuto in un quartiere popolare di Marghera, quindi ciò che sto per descrivere sono situazioni o frasi che dicevo pure io, quindi cogliete l'ironia. 

Trasferendomi in una grande città come Milano ho imparato cosa sia vivere in modo cittadino ed europeo.

Il provinciale è quella figura che non abita in una grande città. Per grande città parlo di Londra, Bruxelles, Parigi, Milano, Roma.. Ecco Vicenza per esempio è capoluogo di provincia, ma è un paesino, una cittadina e gli atteggiamenti provinciali si notano anche li. Dico Vicenza per dire con Modena oppure Latina. Insomma per grande città intendo una città europea dove le cose funzionano davvero, dove la gente ha il senso di civiltà, dove dire "vorrei mangiare dei Noodles" viene capito al volo e non devi spiegarti dicendo "hai presente i SAIKEBON..", dove la gente sa come fare la raccolta differenziata.. Ehm ok scusate allora depenno Roma, non rispetta i miei canoni di grande città. 



Il provinciale quando va nella grande città è un po' eccitato ed un po' in panico. La prima cosa che un provinciale chiede al cittadino che va a visitare è: "ma se vengo in macchina trovo parcheggio?". Ora a questa domanda il cittadino cosa dovrebbe rispondere? Voglio dire, cari provinciali non è che i cittadini hanno la palla di vetro. Ovvio non c'è il parcheggio davanti casa come nella vostra Carpi o Spino d'Adda, si gira un attimo e si trova, poi se dovete fare 200 metri per arrivare a destinazione non vi allarmate, basta camminare. Superato il problema parcheggio scatta la paura: "ma rompono le macchine nella tua zona?", mai quanto rompi le palle tu con tutte le tue paturnie. Ora io dico se hai paura che ti rovinino, rubino o solamente guardino la tua auto, che tutti i sabato mattina tiri a lucido, passando pure il nero speciale sulle gomme e il lucida cruscotto al pino verde.. Allora prendi il treno! 



Altra tragedia! I mezzi pubblici! "Ma in metropolitana mi scippano?". Beh è risaputo che in metropolitana OGNI passeggero nel momento in cui oblitera il biglietto automaticamente venga scippato, suvvia è statistico! Sai che devi fare in questo caso? Mettere i soldi nelle mutande, mentre lo smartphone mettitelo.. Beh usa la fantasia! 



Il provinciale quando passeggia per la città si sente piccolo, ma nello stesso tempo si sente parte della metropoli. Da un certo punto di vista ha un senso di protezione perché è uno tra tanti, anonimo, non più il figlio del panettiere di Ciriè. 



Il provinciale rimane sconvolto dalla capacità del cittadino di dividere i rifiuti in casa, mantenendo ordine e pulizia, ma soprattutto rimane affascinato dal fatto che se dovesse nascere un dubbio su dove buttare un materiale, il cittadino non va in panico, prende il suo smartphone e tramite un app del comune di residenza inserisce il materiale che viene subito individuato e quindi catalogato.


Il provinciale vuole andare nei locali quando arriva in città. Il cittadino quella fase l'ha già passata e sbuffa un po', al massimo lo porta a bere qualcosa, ma di discoteca non se ne parla. Piuttosto porta il provinciale a mangiare sushi, ma quello buono davvero!

Arriva la domenica mattina ed il provinciale si incazza perché voleva fare una carineria e portare un bel cornetto alla marmellata al cittadino, ma i Bar sotto casa sono chiusi, il cittadino ride, prepara il caffè con eleganza e dice: "preparati che andiamo a fare un brunch", ed è qui che il provinciale si sente piccolo perché lui il brunch non l'ha mai fatto pensando fosse una cosa da snob Inglesi. Ma nelle grandi città il brunch è una cosa pressoché normale, un modo per fare colazione tardi, mescolandola con un pranzo e chiacchierare rilassati. 



Il provinciale la domenica vuole chiudersi in un bowling o in un cinema. No! Il cittadino evita quei luoghi perché sono pieni di provinciali appunto, a volte quando si ritrova in quei luoghi, guardandosi intorno teme che abbiano aperto le gabbie.. Si vedono tamarri con atteggiamenti strafottenti accompagnati da maialini vestiti da donna.. Ah no SONO donne! Sedicenni truccate come negli anni 80 che si sentono sexy e coppie di trentenni con prole rumorosa! 
No! Il cittadino preferisce una passeggiata in uno dei parchi della città, una visita ad un museo o semplicemente ad una gita fuori porta per andare a vedere amici... Provinciali! 


Il provinciale rimane sconvolto dal fatto che in città molti palazzi abbiano la portineria, il riscaldamento condominiale e delle regole condominiali rigidissime, tanto rigide che i bambini non possono nemmeno giocare in cortile! La frase tipica è "siete pazzi", poi quando si comunica la cifra delle spese condominiali scatta l'ictus del provinciale che pensa al suo palazzo con quattro unità abitative, oppure villetta singola e i vicini sono famiglie cattoliche praticanti che devono dimostrare di essere perfetti, ma tutti sanno che la moglie tradisce il marito con il meccanico e il marito va a Trans, ma la domenica sono in chiesa tirati a lucido, questo importa in provincia. 



Al cittadino poco importa di appararire e di giustificare, lui sta al suo quarto piano e nemmeno sa come si chiama quello del secondo piano, ma soprattutto quando lo vede dall'ascensore che apre il portone, si affretta a premere il tasto 4 facendo poi la scena di fermare l'ascensore.. Che parte! 



#cittadinoimbruttito

Unknown
Da sempre le parole in inglese fanno parte del nostro vocabolario, anche mia nonna usava parole in lingua inglese, quali? Beh per esempio Spray, computer ed una volta mi ha chiesto se volevo un panino con il chewing-gum! 

Negli anni però l'inglese si è sempre più consolidato nel nostro vocabolario e ai giorni nostri ormai mescoliamo, a volte in modo ridicolo, le lingue e spesso solo perché fa figo. 

L'attuale generazione di 40 enni, mi ci metto dentro pure io ormai, ha un discreto livello di inglese. Qualche mio coetaneo ha avuto la fortuna di studiarlo fin dalle elementari, oggi lo insegnano dall'asilo. 

Noto però che con l'avvio dei social network, la velocità di rinnovo delle tecnologie e la voglia di essere fighi, spesso si usano per iscritto e parlato degli strafalcioni assurdi. 

Gli strafalcioni verbali sono di due tipi: lo stressare le parole in inglese quando si parla in Italiano e l'utilizzo esagerato di termini che si possono anche dire in italiano. 

Di recente mi è capitato di vedere un video di un italiano che abita a New York. Un italiano che non sta lì da anni e che nemmeno è madre lingua, lo si sente parlare in italiano e quando pronuncia New York invece di dire Niu Iork, pronuncia con un conato di vomito una cosa tipo Nu youark, in un altro video dice la parola Manhattan, un italiano direbbe Manattan, lui stressa la pronuncia e diventa una cosa tipo Menhaeddan. Il problema è che il suo accento chiaramente Barese lo rende poco credibile.



Un altro esempio di stress di pronuncia è successo di recente con una mia collega. Tutti siamo capaci di dire Matt Damon nel seguente modo come l'ha detto lei: Maett Dàeimon, solo che ci pare un tantino ridicolo e ci limitiamo ad un semplice Met demon. 


Poi abbiamo l'utilizzo a sproposito di alcuni vocaboli: "guarda ieri ho ricevuto troppe call e non ho avuto tempo di vedere il mio boy!". Ora capisco che sei una indispensabile segretaria d'azienda, ma puoi anche dirmi che hai avuto tante telefonate di lavoro, perché se io ti dico che ho dei rosters assurdi tu non sai nemmeno di cosa io stia parlando. Ma soprattutto il tuo boy è toy? 



Vogliamo parlare di quando le SNEAKERS le chiamavamo scarpe da ginnastica? Oppure una volta andavamo in palestra ad allenarci, ora si fa il WORK OUT, quanto ci piace americanizzarci! 

Fino ad un anno fa ci si faceva una foto, ora grazie a quella foto della notte degli Oscar 2014, ci si fa la SELFIE, che poi spesso questa parola viene tradotta erroneamente in FOTO, infatti mi è stato chiesto: "mi fai un selfie?"... Ahahaha, NO!



La parola MAIL la usiamo spesso in modo errato, dire "controllo la posta elettronica" risulta obsoleto, meglio un "controllo la mail", sarebbe e-mail, ma si sa sono troppo bacchettone, comunque solo mia mamma dice Imein o imelda.



Poi tutti si sentono di poter osare e scrivere post sui social network in inglese, dimenticando le regole base  come un genitivo sassone, la S alla fine del verbo quando si parla di una terza persona singolare, oppure il fatto che alcuni vocaboli al plurale cambiano quindi se devi scrivere che il tuo gatto sogna i topolini non puoi scrivere Mouses, perché il plurale di mouse è un altro, oppure ho visto mamme scrivere "Having fun with My childs", no cavolo, no!!


Ci sono parole che però non riusciamo a tradurre, o meglio suonano male tradotte in italiano! Iniziamo dal classico COMPUTER, come lo tradurreste? Beh i francesi e gli spagnoli hanno tradotto pure quello, ma si sa so' francesi e so' spagnoli! Oppure TABLET! Tavoletta? Pillola? No rimane TABLET! Anche se alcuni sostituiscono la parola tablet con iPad, ecco no! Vogliamo parlare dello SMARTPHONE? Telefono intelligente?! Naaaa! 




È bello provare a parlare o scrivere in inglese, anche per chi non ha studiato, però prima diamo un occhio alle regole base della grammatica italiana perché, ahimè spesso vedo degli "orrori" pure in italiano! 



Unknown



Non posso non tornare sull'argomento alimentazione. Qualche tempo fa scrissi questo post sulle alimentazioni vegane e vegetariane. Ma adesso voglio allargare un po' il discorso, partendo da un post che ho scritto qualche giorno fa sulla mia pagina facebook. E' da un po' di tempo che sul noto social si vedono post allarmanti su per esempio "I tre veleni bianchi" riferendosi a farina, zucchero e sale, oppure "Il latte è la causa dei tumori" riferendosi al famoso the china study, o ancora ""l'olio di palma presente ovunque"... Insomma, tutti titoli che riguardano cose da sapere su ciò che mangiamo. Inutile dire che sono tutti post che sconsigliano di volta in volta di mangiare questo o quello.

Dicevo, leggendo tutti sti titoloni mi è venuto spontaneo scrivere un post, ve lo riporto:
"Allora, ricapitoliamo. 
Latte no, fa venire il cancro e indebolisce le ossa.
Carne no, non si deve essere cadaveriani ed è pure cancerogena.
Uova no, derivano da sfruttamento assurdo degli animali.
Formaggi no, vedi latte. 
Pane no, la farina bianca è accusata delle peggiori nefandezze come molti altri alimenti raffinati.
Pasta no, vedi farina.
Zucchero manco parlarne.
Sale no, aumenta la pressione e causa un sacco di danni.
Bibite no. Hanno troppo zucchero, o hanno aspartame, peggio ancora.
Verdure ni, nel senso che devi coltivartele, altrimenti rischi che arrivino tipo dalla terra dei fuochi e praticamente radioattive.
Insomma... Salutisti dei miei stivali… che cazzo dovremmo mangiare? Io resto della mia idea. Di tutto un po', senza leggere troppe stronzate su internet. Che tanto online trovi tutte le cose più allarmanti. E poi il contrario. E poi la smentita. E il contrario della smentita. E il parere della zia Genoveffa.
Fanculo.
Vado al burger king a mangiare un whooper. Ciao. "

Non mi pareva di aver scritto una cosa così allarmante. Era un post ovviamente ironico e provocatorio, tanto è vero che alla fine chiudo scrivendo che voglio andare a mangiare uno dei cibi spazzatura per antonomasia, cosa che in quell'occasione non avevo peraltro alcuna intenzione di fare.

Ma ecco il lato "divertente" della cosa. Qualcuno si è sentito chiamato in causa. Indovinate chi? I vegani. Nonostante il mio post non fosse rivolto a loro, nemmeno nelle mie idee, giuro.

Evidentemente c'è qualcosa nei vegani che li fa scattare ogni volta che leggono qualcosa che ha a che fare con l'alimentazione, forse perché a loro manca quella che è la vera alimentazione, quella che da soddisfazione...

Inutile dire che i commenti hanno in breve preso un tono molto aspro e a volte cattivo, ma tant'è, è nello spirito di Facebook che questo accada.

vi riporto uno stralcio di commento, catturando un'immagine...



Credo che si commenti da sola. Io non capisco. A sti qua gli parte l'embolo per una cosa che onestamente mai avrei pensato potesse portare a certe discussioni.

Io mi sono semplicemente chiesto come sia possibile mangiare sano visto che poi ogni cosa che mangi c'è qualcuno che paventa studi che dimostrano che fa male. Tra l'altro ogni uno di questi supposti studi ne ha altri che affermano esattamente il contrario, oppure ne ha altri che lo smentiscono catalogandolo come una bufala.

Prendi "The China study". Uno dei più noti. (Tra l'altro frutto di una ricerca di 40 anni fa, ormai vecchiotta direi) Afferma che bisogna mangiare sano, integrale e bla bla bla, ma soprattutto punta il dito contro il latte e i derivati, dicendo che questo fantomatico studio che hanno fatto dimostra che fa assolutamente male, che è la causa dell'osteoporosi e via dicendo. Ok. Ma se uno è curioso (e io lo sono) poi fa qualche ricerca in più rispetto al link che ti propone facebook e dove peraltro, in un modo o nell'altro, si arriva alla pagina dove comperare il libro. E scopre che ci sono numerose ricerche smontano quel libro pezzo per pezzo, dimostrando che è una bufala clamorosa messa in piedi solo per appunto... vendere libri. E allora? Chi ha ragione?

I vegani sono convinti di essere i tenutari dell'unica ragione esistente. Ci si deve nutrire solo di erba. non si devono mangiare cadaveri di animali. Eh vabbe'. Non metto in dubbio il fatto che sia una alimentazione sana. Solo che non esiste al mondo che loro abbiano ragione a tutti i costi quando sostengono che carne e derivati animali non si devono nemmeno vedere da lontano.

Tralascio l'aspetto etico della cosa che ho già affrontato nel precedente post. Qui parlo di cose da mangiare che fanno bene o che fanno male. Loro dicono che ci sono fior di studi che dimostrano che l'alimentazione vegana è l'unica possibile per stare bene. Io (e molti altri) dico che ci sono fior di studi che dimostrano l'esatto contrario. Loro dicono che gli studi a cui mi riferisco sono sponsorizzati dall'industria della carne. Io dico che sarebbero un tantino troppi. E che loro hanno una visione un tantino troppo inquadrata della cosa e vorrebbero imporla al mondo. Ma siccome non ci riescono si sentono frustrati, e si sfogano come possono.

Tra l'altro le verdure (e i cereali e molto altro) che compri sono tutt'altro che sane. Vengono coltivate in modo che intensivo è dire poco, e inondate di pesticidi e quant'altro per farle arrivare sane sul banco del mercato. E il cibo bio... è bio solo se quello a fianco non distribuisce atrazina come fosse zucchero a velo su una torta paradiso. Che poi è solitamente ciò che avviene.

Poi ok, è vero. Al giorno d'oggi si consuma troppa carne a scapito delle verdure. E spesso i genitori educano i figli dandogli da mangiare le cose che risultano più comode, non più sane. Purtroppo è vero. Pero' da lì a dire che solo la dieta vegana è quella giusta.... Ho una notizia per i vegani. Moriremo tutti. Anche loro.

Unknown

Si sa quando si viaggia ci si stressa!

Abbiamo l'ansia di non prendere il volo o treno, paura di aver dimenticato qualcosa, angoscia di perdere la coincidenza!

Il viaggiatore esperto mette in conto tutto, ma quello che odia di più è il ritardo!

Che una persona stia viaggiando per lavoro o per vacanza, il ritardo è una scocciatura! Diciamolo è una pura perdita di tempo!

I modi per gestire la rottura del ritardo sono vari, i fattori per affrontarlo cambiano molto però dalla motivazione del viaggio!



Se una persona viaggia per andare dalla famiglia per esempio uno studente, col ritardo lui sbuffa, ascolta musica, chiama casa per dire che c'è ritardo e sbraita solo per calmare la madre che è in panico perché le si scuoce la pasta!

La casalinga va in panico se ha un'ora di ritardo, si agita e pensa alle miliardi di cose che deve fare quando torna a casa, lava, stendi, asciuga, stira, spolvera, la spesa, il cane da portare fuori, il bimbo che è ancora a scuola, la figlia che ha lezione di danza, tutto sulle sue spalle, perchè il marito lavora dalle 9 alle 21 per mantenere quel bellissimo castello dorato che è un bilocale soppalcato in periferia. Come ottimizza il tempo? Non può ottimizzare, si tuffa nel suo Harmony e sogna una vita migliore.

C'è chi viaggia per lavoro, per esempio un manager stressato dal suo capo, e ha parecchi appuntamenti scanditi subito dopo il viaggio, un'ora di ritardo è un delirio! 
Inizia a fare mille chiamate, smanetta sul BlackBerry aziendale per mandare  236 mail per avvertire del problema, mentre con l'iPhone privato poggiato tra spalla e guancia contatta un'azienda di taxi privati per riuscire ad ottimizzare i tempi all'arrivo! Gli suda la fronte, picchetta con la gamba e si morde il labbro. Ragazzo mio RESPIRA! Ogni minuto di ritardo è un pezzo di coronaria in meno! Come impiega il tempo? Ripassa la presentazione, scartabella il contratto, si concentra sui punti forti della propria azienda in modo da fare una bellissima figura. Rimane agitato, ma non esplode!

Ma ciò che è divertente sono le differenti reazioni in base al mezzo di trasporto!

Autobus:
Il bus è in ritardo, la fermata è gremita di persone che guardano l'orologio. Quelli più spocchiosi alzano la mano e chiamano un taxi, quelli più smart cercano una car2go o un'enjoy in zona, chi non ha fretta sbuffa, i rimanenti dicono “ATM di merda”, (per citare un'azienda di trasporti pubblici).

Metropolitana:
Attesa treno 9 minuti alle 16.00: “CHE VERGOGNA!” Tutti sbuffano guardando l'orologio!
Sopprimono il treno: tutti si riversano a prendere la sostitutiva in superficie brontolando ed osservando l'orologio!
Chiudono la linea: “ATM di merda!”.

Tram:
Vedi autobus

Treno:


I treni spesso sono in ritardo per lavori sulla rete, per persone che si suicidano o per mille altri motivi.

Treno in ritardo da stazione originante: Le persone sono sedute ed iniziano a fare mille chiamate a parenti, amici, cani e gatti, nella speranza che il ritardo non aumenti.
Treno rallentato per lavori sulla rete: “Trenitalia/Italo di merda!”
Treno in ritardo di 55 minuti: “Feccia di servizio! Poi nemmeno rimborsano perché minimo servono 60 minuti di ritardo!”. 

Si ottimizza il tempo comprando qualcosa dal tipo che passa col carrello, al bar del treno o alle macchinette. Dopotutto la fame e la sete arrivano sempre.

Aereo:


Volo in ritardo di 25 minuti per bufera di neve a destinazione, fermi al finger con porte aperte:

Scusi ho fame”
Scusi ha una coperta”
Scusi fa caldo”
Scusi posso avere un caffè?”
Scusi fa freddo”
Scusi devo prendere la pasticca”
Scusi devo andare in bagno”
Scusi ho sete”
"scusi ha un cuscino"
"Scusi, ma non avete altre balle da inventare?"
"Scusi la carta dei diritti del passeggero dice che.."
Scusi io ho pagato eh”
"Un vaso de agua por favor!"
Scusi, ma le sembra normale che la British parta e noi no?!”
Scusi io ho la coincidenza per l'Isola di Pasqua”
Scusi io dovrei andare da mio figlio a Milano, ci vuole molto?”
Scusi devo caricare il cellulare”
Scusi devo cambiare il bambino”
Scusi avete il wifi?”
"C'è the?"
Scusi ho un principio di influenza avete uno Zerinol?”



MA FARE UNA TELEFONATA NO?!
Unknown
"Faccio l'assistente di volo!"


Non si sa perchè, ma quando dico la mia professione ad una persona, tutti i suoi neuroni vanno in letargo e gliene rimangono due, uno balla la samba e l'altro lava i piatti incrostati con lo shampoo Fructis fortificante antiforfora! Perché dico questo? Perché le domande che scattano sono sempre più assurde e spesso si ripetono. 

Prima di tutto la reazione tipica è: "CHE BELLO!!", io faccio il mio sorriso di convenienza, respiro facendo scomparire il sorriso, realizzo che la mia mimica facciale sta cambiando e con un sospiro dico: "SI!" e sorrido! Poi il 50% delle persone mi dice: "PENSA CHE AVREI SEMPRE VOLUTO FARLO!", e perché non l'hai fatto?! Il 30% dice: "CHE BEL LAVORO", ma che ne sai?! Ed il rimanente 20% dice: "MA COME FAI?! IO NON POTREI MAI HO TROPPA PAURA!"



Vediamo le domande! 

"MA DI TERRA O DI VOLO?!"


No, fammi capire! Cosa non ti è chiaro delle parole "ASSISTENTE DI VOLO?!", sbarro gli occhi e con tono scontato e mezzo interrogatorio dico: "DI VOLO?! No?!". L'imbarazzo pervade l'interlocutore!


"ASSISTENTE DI VOLO, QUINDI ASSISTI IL PILOTA?!"

No! Non assisto il pilota! Avrà già una moglie a casa, non ha bisogno della badante in volo!! 

Devo dire però che questa domanda spesso viene fatta da donne over 50, che solitamente non hanno mai preso l'aereo. Al che dico, "Non proprio, sono in cabina passeggeri!", quindi scatta la controbattuta: "AAAAAH FAI L'OSTE, SI DAI LO STIUAR-T!", quella T, come la pronunciano le over 50, non la pronuncia nessuno! Rassegnato rispondo con un: "SI!".


"QUINDI TU SEI QUELLO CHE FA QUEI SEGNI?!" ed iniziano ad indicare immaginarie uscite di emergenza, a tirare improbabili maschere per l'ossigeno e a soffiare in tubicini di giubbetti invisibili.


A parte che "quei segni" si chiama "Dimostrazione di sicurezza" e serve a dare nozioni base per salvarsi in caso di emergenza! Ma la mia risposta li lascia secchi: "NO, io sono quello che la dice!", controbattuta con tono speranzoso e sguardo di bimbo: "VA BEH MA LI FACEVI?!", rassegnato, guardo in terra, faccio un lento ed annoiato battito di ciglia, sposto lo sguardo verso l'interlocutore e rispondo: "Ovvio!" e nel loro volto si stampa un sorriso tra il divertito ed il sognante!



"MA NON HAI PAURA?!"

Wow che domanda originale! Sei la prima persona che me lo chiede!!! 

La mia risposta è succinta e secca! "Ho più paura dei camion che ci sono in tangenziale est a Milano. L'aereo è il mezzo più sicuro al mondo!". Le persone realizzano che è vero e si tolgono lo stupore dagli occhi, con tono deluso dicono: "SI BEH IN EFFETTI!". Ma nell'occhio destro hanno ancora un luccichio che dice: "DAI DAI, MA UN POCHINO DI PAURA, POCHINO POCHINOOO?!?!". Notando che la mia mimica facciale rimane fissa sul NO, scatta la seconda domanda! 

"MA TI È MAI SUCCESSO QUALCOSA DI PERICOLOSO?!"

Ohmmmmiodddio è la prima volta che mi chiedono pure questo!!!! Che conversazione interessante!!!


La mia risposta solitamente è: "dipende che cosa intendi per pericoloso!", la fantasia tipica è il carrello che non scende! Sono lì che pendono dalle mie labbra e quando dico: "beh in effetti..", noti l'eccitazione mista paura nel loro sguardo, "...nel 2000 ho avuto un problema al carrello, dopo il decollo il carrello anteriore non rientrava!", nel loro volto scatta un'espressione confusa, perché nella testa di un "terrestre", un carrello che non rientra non fa danno... Fatevi un'attraversata oceanica col carrello fuori, intanto non ci arrivate perché si consuma più carburante, punto secondo il carrello è fatto per rimanere dentro in volo e a certe velocità si danneggerebbe, ah ed il fracasso infernale?! Dettagli! 

Andiamo alla domanda successiva! 

"MA TIPO UN VUOTO D'ARIA IMPROVVISO E FORTE?!"

Allora BASTA!!!! Sfatiamo questo mito del vuoto d'aria!!!!

Signore e signori vi stupirò, ma il vuoto d'aria NON ESISTE! 

Fatemi capire al posto dell'aria in quel punto cosa ci dovrebbe essere?! Acqua?! Sale?! Del purè?! 

Per farvi comprendere meglio vi faccio un esempio: siete al mare e avete caldo, vi tuffate in acqua, ma ad un certo punto nuotando venite sballottati, "AIUTO UN VUOTO D'ACQUA!!!" No!! Sono correnti calde e fredde che si incrociano! La stessa cosa avviene in aria sono correnti che creano la turbolenza e l'aereo "balla!".

Quindi tornando alla domanda, "SI mi è capitata qualche turbolenza improvvisa e forte ma sono ancora qui a raccontarla e tranquilli non ho avuto morti o feriti!".


"CHE TRATTE FAI?!"

No cioè fammi capire vuoi che ti elenchi tutte le tratte del mio foglio turni o mi stai chiedendo se faccio medio o lungo raggio?! La mia risposta con un sorriso forzato è: "attività mista, medio e lungo raggio!".



"ALLORA VIAGGI TANTO VERO?!"

Allora io non viaggio in aereo, io ci lavoro e se mi parcheggiano in una città è perché servo alla compagnia per il volo di rientro del giorno dopo! Mi limito ad un "Eh.. tanto!".

"VEDI TANTI POSTI NUOVI?!" 

Partiamo dal presupposto che in molti posti nel mondo gli alberghi che ci danno sono "in the middle of nowhere!" (In mezzo al nulla). Un esempio a Parigi da qualche tempo siamo in testata pista di Charles De Gaulle. La vista dalla camera è o la pista o un cimitero! Questo vale anche per Londra e Mosca, senza cimitero però! A Lamezia Terme siamo vista tangenziale, mentre ad Algeri siamo dispersi tra qualche casa fatiscente e un centro commerciale, salvezza per passare il tempo! 



Quindi dopo che mi sono fatto 12 ore su e giù per l'Europa, magari con la sveglia alle 4.30, non ho proprio voglia di farmi un'ora di mezzi pubblici per andare in centro a vedere una città che ho visto mille volte anche prima di fare questo lavoro. 

"VA BEH MA QUANDO SEI.. TIPO A NEW YORK.. VOGLIO DIRE HAI TEMPO DI GIRARE?!"

Solitamente arrivo in albergo a New York dopo circa 14/15 ore che sono uscito di casa. Sul volo ho lavorato e non di certo riposato e credetemi c'è da correre! Quindi arrivato a destinazione ho ben 24 ore! Bellissimo!!! Se non fosse per il fatto che al rientro devo lavorare, quindi non è che posso girare come se nulla fosse per 24 ore per poi salire tipo zombie in aereo per il volo di rientro! Ovvio non sto chiuso in camera, di certo una passeggiatina sulla Broadway me la faccio, ma sto sempre in modalità "save energy" e mai troppo distante dall'albergo. La mia risposta in tono pacato è: "Beh si qualcosa riesco a vedere!".



"QUINDI LA COMPAGNIA VI PAGA TUTTO QUANDO SIETE FUORI?!" 

Tasto dolente, con quel "TUTTO" la gente intende: colazione, pranzo e cena ed eventuali extra. Quando rispondo: "Di pagato c'è solo la camera", scatta la seguente domanda:

"VA BEH MA IN ITALIA TI DANNO CASA E CELLULARE PAGATO!?" 

No fatemi capire sono su scherzi a parte!? Dove sono le telecamere? Mi hanno nascosto un microfono nel colletto?"


"Mi pago tutto io".


"SI VA BEH, MA VOI GUADAGNATE BENE! QUANTO PRENDI IN MEDIA?!"

Questa è una domanda che mi urta il sistema nervoso! Io non chiedo mai ad una persona quanto guadagna, nemmeno se ho confidenza! La trovo una domanda inopportuna! Quindi fare i conti in tasca agli altri non è una cosa educata!


Facendo un sondaggio tra amici e conoscenti ho realizzato che la domanda viene posta a chi fa la mia professione e a chi lavora a teatro o nel mondo dello spettacolo, forse perché nell'immaginario comune sono professioni ricoperte d'oro! Mah.. 

La mia risposta solitamente si riduce ad un: "Mai abbastanza!".

"MA SIETE SEMPRE LO STESSO EQUIPAGGIO?!"

Se così fosse avrei già cambiato lavoro o sarei in galera per omicidio! Il mio lavoro è bello perché non c'è mai la routine e mai gli stessi colleghi. Per chi lavora dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17 può sembrare una follia, ma io trovo folle la routine e le cose fatte in massa! Il lunedì tutti tristi e per cinque giorni: ore 8 tutti in tangenziale o metropolitana, ore 9 tutti in ufficio, ore 11 tutti alla macchinetta del caffè, ore 13 tutti in mensa, ore 17.30 tutti in tangenziale o metropolitana, ore 19 tutti in palestra, il venerdì è una festa, il sabato mattina pulizie, pomeriggio lampada/estetista, la sera sushi/pizza poi cinema/discoteca e non dimentichiamo il pranzo della domenica con la famiglia, per poi andare all'Ikea o guardare la TV e realizzare che il giorno dopo inizia una nuova settimana!

Sgozzatemi!!! SUBITO!!


Ovvio mi ricapita di volare con persone che ho già visto, non siamo un bacino infinito, ma il bello di lavorare con colleghi sempre diversi è che se c'è qualcuno che ti sta poco simpatico sai che devi sopportarlo per pochi giorni e poi ciao! Al contrario se ti trovi bene arricchisci la lista dei preferiti! In ogni caso volare sempre con persone diverse a mio avviso permette di non abbassare mai la guardia e/o il livello di professionalità! 


"MA POI SE TI STANCHI PUOI FARE DOMANDA DI PASSARE A TERRA?!"

Sfatiamo un altro mito! Volo e terra collaborano, ma sono due cose completamente diverse! Se io mi stanco o perdo l'abilitazione al volo per un determinato motivo, la compagnia mi dice "grazie arrivederci"! Inoltre io non saprei dove mettere le mani per fare l'accettazione di un volo al check. Per farvi capire meglio è come se un commesso di un negozio, dopo 15 anni decidesse di passare in amministrazione.. Beh si rimette in coda se vuole, ma non gli fanno il passaggio diretto! 
"No, non posso passare a terra, sono lavori e contratti differenti!"

"MA HAI SCONTI PER GLI AMICI O PARENTI?!"

Eccallà! 


"Si ho dei biglietti scontati! Per i parenti stretti ne ho illimitati per gli amici ne ho un numero limitato all'anno, ma la persona amica deve viaggiare con me, inoltre in determinati periodi dell'anno non si possono usare ed il posto non è garantito, la persona in ogni caso non può andare da sola", la controbattuta tipica espressa con ilarità penosa: "VA BEH MA IO POTREI PASSARE PER TUA SORELLA!", da parte mia c'è un sorriso di convenienza e riesco solo a dire: "Non è così facile!".

"SE VAI NEGLI STATI UNITI MI PORTI..."

Io stesso in passato ho chiesto delle commissioni ad amici o colleghi, ma centone di dollari alla mano e chiedevo il prodotto, ovviamente di misure ridotte e che non creasse problemi alla dogana! Eh si perché anche noi siamo soggetti a controlli doganali, spesso più dei passeggeri! 
Se mi trovano una stecca di sigarette me la sequestrano o pago il dazio, se mi trovano un MacBook nuovo, sigillato in valigia, pago il dazio per tenerlo.. E via dicendo! 
Ovviamente se sono un barattolo di Omega 3 e di vitamina E nessuno mi dice nulla, me se in valigia me ne trovano 18 barattoli, forse qualche problemino me lo fanno!

Pare invece che la gente non si limiti! 
Mi è stato chiesto di tutto macchine fotografiche, sigarette, profumi, IPhone, batterie per il roomba, proteine, vitamine, antiossidanti, auricolari, mutande, dentifrici, adattatori, carne secca, carne in scatola, batterie supplementari, videocamere, iPad, MacBook, cuffie della Böse, UGG, scarpe, tappetini da bagno, pellicole per smartphone, tende da doccia, un vestito per carnevale, una skychair e di recente una mia amica sapendo che ero ad Atene mi ha chiesto ironicamente un Sirtaki!



Ora io dico non conoscete Privalia? Amazon? Eprice? Dalani? No perché vi stupirà, ma io acquisto li molto spesso! 


Ma soprattutto io dovrei andare, per esempio, da Bed bath & Beyond, comprare una skychair, me la dovrei caricare in spalla, portare in albergo, trascinare a bordo con tutto l'equipaggio che mi guarda male, passare la dogana a Roma, da Roma poi la dovrei portare a Milano, caricare in auto, ed infine portarla a casa o in ufficio dell'interessato così con la scusa mi offre un caffè. Il tutto per fargli risparmiare 28 euro se è tanto?! Ed io guadagnarci un caffè?! Ahh ..e magari penare i soldi?! Eh si perché ovviamente tutte le commissioni che mi sono state chieste ho dovuto sempre anticipare i soldi! 

Il fatto è che ognuno crede di essere l'unico a chiedermi una singola cosa! 

La mia risposta quindi è, faccia allegra, eeeee: "Certo, se lo trovo volentieri!", Sorriso forzato, battito di ciglia, sorriso meno sforzato, segue silenzio imbarazzante! 

"IL PROSSIMO VIAGGIO DOVE VAI DI BELLO!" 

No allora non hai capito per me non è un viaggio! 

"Beh martedì dormo a Parigi!" Vengo interrotto: "CHE BELLOOOO PARIGI!!", continuo: "Poi ho una notte ad Atene, più un giorno fermo ad Atene..", altra interruzione: "WOOOW ATENEEEE!!!!", ignoro l'entusiasmo e concludo: "Poi venerdì finisco!". 

L'entusiasmo è alle stelle ho detto Parigi ed Atene addirittura con un giorno intero li!!!  Via alle sottodomande!! Metto le cuffie!! Ok sono pronto!!!



"QUINDI DOMANI FAI ROMA PARIGI E TI FERMI?!" 

Sorrido, mi gratto il naso, sistemo la cuffia da quiz, spiego nel modo più semplice possibile, chiedendo la massima attenzione e nessuna interruzione: "Domani esco di casa alle 11.00, vado a Linate e mi posiziono a Roma. Firmo alle 14.20 a Roma e faccio, Roma-Sofia, Sofia-Roma, Roma-Parigi! Arriverò in albergo alle 24.00 se mi va bene. Il giorno dopo faccio Parigi-Milano, Milano-Roma, Roma-Atene e arrivo in albergo all'una del mattino di giovedì, giorno che non lavorerò, perché venerdì ad Atene la mia sveglia suona alle 3 del mattino per fare Atene-Roma, Roma-Malaga, Malaga-Roma e finire alle 16!". 

Detto questo la risposta dell'interlocutore la trovate cliccando qui:



I pro e i contro della mia professione sono tanti! 

Vado contro corrente non avendo orari standard, ma perdo tante notti e tanto sonno!
Non ho la routine del lunedì-venerdì, ma spesso lavoro Pasqua, Natale e primo dell'anno!
Il mio ufficio ha la vista più bella del mondo, ma a volte vorrei un ufficio stabile! (Parlo delle turbolenze!)
So preparare una valigia per lavoro in 7 minuti, ma vado in panico quando devo prepararla per vacanza, senza le camicie del lavoro per me manca qualcosa!
Non ho la calca della pausa pranzo, ma mangio quando ho tempo, nascosto dietro una tenda ed interrotto mille volte!


Con il mio tesserino ho il mondo in mano, ma voglio sempre tornare a casa!