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Unknown
Io Fino a poco tempo fa credevo che forex fosse solo il nome di un materiale plastico su cui stampare fotografie. E invece ho scoperto molte cose interessanti. Forex è il termine con cui si chiamano gli investimenti sulle valute estere. Cosa c'è di interessante? Che come sempre siamo in Italia e la fregatura è dietro l'angolo. 

Esistono moltissime aziende che operano in Italia in questo settore. Il Bello è che appaiono e scompaiono a seconda di quanti soldi riescono a turlupinare alla gente... Si fanno pubblicità su siti ufficiali e su facebook. Per la cronaca quella che ho messo sopra l'ho trovata su repubblica.it. Ma è di un'azienza che non è autorizzata ad operare in Italia. Su Economy di questa settimana (Il business magazine di mondadori) c'è una interessante rassegna sulle aziende che non possono operare nel nostro paese, ma che lo fanno lo stesso. Ovviamente sono tutte azienda che hanno sede alle  Isole vergini o alle Cayman o simili posti certamente poco... affidabili.

Una di queste aziende si chiamava ForexMacro. Società panamense. E a quanto sembra ha spillato un bel po' di soldi. Dicevano che avrebbero riaperto il sito intorno al 25 di marzo, ma non si è ancora visto nulla. E ovviamente... c'è gente che di soldi ne ha persi un bel po'. 

Leggo su un Forum: "[...] io non ho perso pochi soldi ma circa cinquantamila euro. La cosa strana e che le istituzioni sanno e sapevano tutto e non sono intervenute con i maxmedia per avvertire la popolazione." 

Il problema è che gli avvertimenti ci sono. Ma non sui mass media. Sono sui siti che chi si appresta a fare investimenti dovrebbe consultare. Basta vedere il sito della consob che già nel giugno 2009 avvertiva che la società non era abilitata a operare in Italia. E se poi chi ha 50.000 euro o più da investire lo fa così solo perchè il sito in cui si imbatte gli "sembra" affidabile... Be' direi che un po' se lo merita no? 

Lo schema su cui si basano tutti sti siti è sempre il classico schema ponzi. E indovinate un po'... é stato un Italiano ad inventarlo!!  Trova le sue origini in Charles Ponzi, un ingegnoso truffatore Italiano, emigrato negli Stati Uniti agli inizi del 900 che coinvolse circa 40.000 investitori per un giro di affari di 15.000 di euro. Vi rimando al link che ho messo per i dettagli sullo schema, ma in buona sostanza è il classico schema a piramide. Il problema di questi schemi è che le vittime della truffa diventano a loro volta promotori della truffa stessa tirando dentro amici e parenti....  Perchè all'inizio in effetti  i soldi si possono anche prendere. Salvo poi perderli sempre tutti e anche molti molti di più...

Insomma morale della favola... Nessuno regala nulla (ma va??) e se vi promettono soldi facili... be' un motivo c'è e non è mai legale...

Fonte: Tutti i link sopra riportati  e Economy n°13 del 24 marzo 2010

Unknown
Eh... ok argomento un po' barboso. Ma caspita quando leggo certe cose mi infervoro e non posso fare a meno di parlarne. Soprattutto quando certe notizie passano quasi completamente sotto silenzio stampa (chissà perchè?!).

In buona sostanza spero che nessuno di voi abbia investito dei soldini in prodotti postali emessi intorno al 2002. Sta andanto tutto a catafascio e ovviamente le poste stanno cercando di correre ai ripari. Ma come? Una frase tratta dal sito dell'ADUC:

"Tra poco questi titoli (che avevano una scadenza di 10 anni) andranno in scadenza e le Poste stanno proponendo vergognose ristrutturazioni che hanno lo scopo di cercare di soffocare sul nascere l'enorme scandalo legato a questa vicenda."

Le Poste sono un'azienda di Stato e non si capisce perchè i nostri governanti non prendano provvedimenti come invece hanno fatto quando questo tipo di scandali  coinvolgeva istituti di credito privati. Coda di paglia?