Unknown


Clonazione in atto. No no, non sto parlando della pecora Dolly o cose simili. Sto parlando delle nostre città.
Da anni ormai stanno diventando dei centri commerciali, dei cloni di se stesse in ogni parte del globo, fredde, sterili, dove è inutile andare sperando di trovare qualcosa di originale.
Fino a pochi anni fa andavi a fare un giro in centro e trovavi Toni il calzolaio,  Maria la sarta, quello che vendeva vestiti o quella che vendeva biancheria per la casa. Tutti originali, con nomi improbabili o tipici del luogo, con vetrine forse non proprio sbriluccicanti ma sicuramente originali e spesso suggestive.
E il bello era che quando andavi a fare un viaggio in qualche città importante del mondo ci trovavi le cose tipiche del posto, con tutte le loro caratteristiche ed originalità.
Ma da un po' di anni tutto sta cambiando. I grandi marchi internazionali si stanno appropriando dei centri cittadini, di tutti i posti più belli e originali e si stanno posizionando là dove prima c'erano i tanto amati negozi particolari e suggestivi.
Per carità, è il mercato. Se arriva il Geox di turno (tanto per dirne uno di nostrano) e ha i soldi per comprarsi la baracca, sfrattare i vecchi titolari e mettere il suo negozio... Nessuno potrà impedirglielo. Ma il dato di fatto è che un po' alla volta ovunque ci sono sempre gli stessi marchi che vendono sempre la stessa roba.

E' da un bel po' di tempo che vado a Londra praticamente una volta all'anno. E mi ricordo tempo addietro che una delle zona più affascinati (tra le tante) era la visita di Carnaby Street. Strada storica di Londra dove potevi comprare musica indipendente, abbigliamento strampalato o accessori ancor più stravaganti oltre a un sacco di stramberie originali che trovavi solo lì.
E poi tornavi a casa con ste cose e stupivi gli amici con magari un cd di musica stranissima trovato in uno di quei negozi polverosi che solo Londra poteva offrire.
Be', ci sono stato a febbraio, dopo un bel po' di tempo che non passavo da quelle parti. E cavolo... Sarebbe stato lo stesso andare in un qualunque centro storico italiano o in un qualunque centro commerciale. Non v'è quasi più traccia dei negozietti bui e polverosi, dove potevi scartabellare per delle ore tra le cose più improbabili. Adesso è tutto bello luminoso e sfavillante. Geox, Sisley, Benetton, Accessorize, Tezenis, Diesel... ecc. Na tristezza. Ho fatto un rapido giro e poi mi son ributtato in altre zone.
Questo è il triste destino di ogni centro storico che attira un po' di visitatori. La stessa cosa l'ho vista in centro a Treviso. Ma anche in molti altri centri storici un tempo famosi anche per la tipicità di ciò che potevi comprarci.
Questo è il destino in mano alle multinazionali, che non faranno nemmeno nulla di sbagliato, ma di certo cancellano l'identità del paese...

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